Page 427 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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426 ENRICO BOSCARDI
Il generale Westphall dice a Giaccone al suo arrivo, che 15 minuti
dopo le 16.00, non essendo giunta risposta da parte italiana, era stato
impartito all'aeroporto di Viterbo l'ordine per il decollo di un primo sca-
glione di aerei per il previsto bombardamento di Roma. Viene immedia-
tamente bloccato per telefono l'ordine per il decollo degli scaglioni successivi,
e fermato per radio, quello già in volo. Giaccone, per un pelo certo, ce
l'ha fatta.
Lo stesso generale Westphall non può fare a meno di sorridere a Giac-
cone nel dargli la notizia che è riuscito a fermare gli aerei in volo.
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Oltre a consentire la costituzione ufficiale del Comando della Città
Aperta di Roma, l'accettazione italiana e la firma da parte del tenente co-
lonnello Giaccone dell'ultimatum tedesco, significa sì la resa di Roma dal
punto di vista militare, ma ne rappresenta anche la sua difesa e la sua
salvezza in quanto risparmia alla città ed alla popolazione un massiccio
bombardamento, l'interruzione degli acquedotti ed evita, e certamente non
è poco, a 100 000 soldati di essere tratti in prigionia. Se queste cose non
avvennero, lo ripeto, va dato atto, o meglio va reso merito al tenente co-
lonnello Leandro Giaccone per:
avere accettato di rappresentare l'Italia nella trattativa con i tedeschi
là dove sarebbe stato compito del colonnello Salvi, Capo di S.M. del
C.A. M.;
essersi assunto la responsabilità di firmare il documento-ultimatum te-
desco là dove sarebbe stato compito del generale Carboni, Comandante
del C.A.M., responsabile della Difesa di Roma o di qualche altro ge-
nerale;
avere avuto l'iniziativa personale di fare inserire, a suo rischio e peri-
colo, nel documento tedesco il riconoscimento di Roma città aperta.
* * *
Quest'ultima parte della mia relazione potrà, penso, sembrare spro-
porzionata rispetto agli aspetti che ho precedentemente sviluppato. Ma
ho voluto di proposito descrivere passo per passo come si giunse alla fir-
ma della resa di Roma. L'ho fatto nell'intento di sottolineare l'importanza
che anche le trattative hanno avuto dopo 1'8 settembre, naturalmente pri-
ma della dichiarazione di guerra, nei rapporti con i tedeschi, per la risolu-
zione di particolari situazioni locali. Così, che la trattativa di Cefalonia,
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