Page 424 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LE FORZE ARMATE ITALIANE ED I TEDESCHI DOPO L'S SETTEMBRE 423
Al tenente colonnello Giaccone viene in mente, oltre i limiti del suo
mandato, la possibilità di cogliere l'occasione per ottenere il riconoscimento
di Roma Città Aperta.
Risulta chiaro infatti che tra le succitate condizioni poste dal tenente
colonnello Giaccone la prima, quella cioè che chiede lo sgombero delle
truppe tedesche dalla città aperta di Roma, facendo riferimento alla di-
chiarazione unilaterale del luglio, non ha nulla a che vedere né con la pro-
posta iniziale fatta dal generale Student al generale Calvi, né con il mandato
a lui affidato dal generale Carboni. È un'idea di Giaccone, è una respon-
sabilità in più che si assume a suo rischio e pericolo. Oltre a salvare deci-
ne di migliaia di soldati dalla prigionia o dalla deportazione, il Giaccone
intravede la possibilità di salvare Roma dalla distruzione e la popolazione
dalle conseguenze di bombardamenti e combattimenti in città.
Kesselring, in linea di massima accetta le condizioni italiane, ponen-
do però a sua volta alcune condizioni e restrizioni:
nella città aperta di Roma saranno occupati, da elementi tedeschi: la
sede dell'ambasciata germanica, la centrale telefonica tedesca (Palazzo
Viminale) e la sede dell'EIAR;
la divisione italiana di rinforzo alle forze di polizia sarà priva di arti-
glieria;
il Comando della Città Aperta, tenuto da un generale italiano, terrà
giornalmente informato degli avvenimenti il feldmaresciallo Kesselring;
si permetterà a tutti i reparti o personale isolato di passare a prestare
servizio con i tedeschi: armati quelli che giureranno al Fi.ihrer, disar-
mati, come lavoratori gli altri.
La parte tedesca inoltre sottolinea, qualora non st gmnga ad un
accordo:
la programmata interruzione degli acquedotti di Roma;
la predisposta azione di bombardamento aereo, sulla parte di Roma
non occupata dai tedeschi.
La parte italiana si dichiara autorizzata ad accettare, di massima, i
termini dell'accordo salvo approvazione del generale Carboni. La riunio-
ne con i tedeschi finisce, dopo 4 ore e mezza di discussioni, alle O l. 30
del lO settembre. Alle 02.30 Giaccone riferisce al generale Calvi della mis-
sior:.e e successivamente informa il generale Carboni che approva.
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