Page 420 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LE FORZE ARMATE ITALIANE ED I TEDESCHI DOPO L'S SETTEMBRE 419
si allontanano, colpite. Ancora il 9 settembre ad Aradeo, in provincia di
Lecce, un convoglio ferroviario tedesco con carico di munizioni viene fer-
mato e la scorta fatta prigioniera. Il giorno 11 settembre, dopo un sibilli-
no telescritto del generale Lerici, Comandante il IX C.A.,< 21 l giunge
finalmente altro telescritto chiaro e conciso: "Ordine Comando Supremo
tedeschi nemici". Ma il Comandante la 210a aveva già agito di iniziativa
in tal senso 1'8 settembre. Si pensi, inoltre, che la dichiarazione di guerra
alla Germania arriverà più di un mese dopo. Sempre in data 11 il Co-
mandante la Divisione dirama una circolare nella quale si dispone che "i
reparti debbono ora abbandonare la mentalità di costieri per assumere
quella di reparti mobili ... e che ... nel tempo breve assumano lo spirito di
compagine e raggiungano quelle forme che debbono animare i reparti d'at-
tacco ... occorre insomma dare il tono soldate~co ai nostri fanti che per
lunghi anni sono stati isolati sulla costa in un compito non certo meno
oneroso, ma che ha determinato attitudini ed atteggiamenti statici ... " .< 22 l
Il 14 settembre la Divisione, il cui Comando si trasferisce da Monteroni
ad Oria, ha il compito di guarnire la "bretella" Taranto-Brindisi lungo
la linea Montemesola-Francavilla Fontana-Latiano-Mesagne, lasciando due
battaglioni a presidio dei porti di Gallipoli ed Otranto. Il 15 settembre
viene inquadrata nel LI Corpo d'Armata. Il 6 ottobre, superata la situa-
zione che richiedeva come misura prudenziale il suaccennato schieramen-
to, viene " ... ordinato alla Divisione di concentrarsi, Comando a Brindisi,
intorno a questa città per la sicurezza del fronte a terra della piazza ... ",
dove nel frattempo, non va dimenticato, erano giunti Sovrano e Governo.
Questa la descrizione dei fatti più salienti. Il comportamento tenuto
dalla 21 O a 1'8 settembre e nei giorni successivi dette indubbiamente pro-
va della statura dei Comandanti, della solidità morale e dell'efficienza di
tutta la Divisione. Non vi fu assenza o carenza di comando. Non vi furo-
no dubbi od incertezze da parte del Comandante la Divisione nell'esegui-
re gli ordini che, anzi, in un certo senso vennero prevenuti. Ognuno rimase
al suo posto.
L'atteggiamento nei riguardi dei tedeschi fu chiaro. Il Comando del-
la Divisione dette gli ordini che dalle unità dipendenti, fino alle più piccole,
(21) Vedi E. Boscardi, Le Unità Ausiliarie nella Guerra di Liberazione. Ed. Rivista Militare
1987, p. 17.
(22) Diario Storico del Comando 21 O • Divisione di fanteria.
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