Page 489 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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volontà di Mussolini di fare del nuovo Stato una sorta di "laboratorio del
fascismo", cioè di dare vita ad un fascismo senza compromessi, svincola-
to da tutti quei legami con i poteri tradizionali che lo avevano caratteriz-
zato durante il Ventennio, e riconquistato dalla sua natura originaria,
repubblicana e sociale se non addirittura socialista. Dall'altro, il Duce era
animato da una speranza di potere inserirsi in eventuali accordi con gli
Alleati. Memore delle mediazioni di Monaco e della breve stagione che
lo aveva visto al centro dei giochi diplomatici prebellici, Mussolini ritene-
va che anche se limitato, il ruolo di Capo di uno Stato lo avrebbe potuto
rilanciare come "punto di mediazione" tra Hitler ed i nemici dell'Asse.OO
Rotti gli indugi, il 15 settembre, all'indomani dei colloqui avuti con
il Fiihrer, Mussolini emanò da Rastenburg cinque "ordini del giorno" di
un Governo non ancora definito nella sua composizione: "Ai fedeli came-
rati di tutta Italia! A partire da oggi 15 settembre riassumo la suprema
direzione del fascismo in Italia( ... ). Nomino Alessandro Pavolini segretario
provvisorio del Partito Nazionale Fascista, il quale assume d'ora innanzi
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la dizione di Partito Fascista Repubblicano" .0 > Le prime disposizioni al
PFR ribadirono la volontà del Duce di dimostrare, forse prima a sé stesso
che all'ingombrante alleato, che non tutti gli italiani erano al fianco di Ba-
doglio: appoggiare l'esercito tedesco nella lotta contro il nemico, fornire
assistenza morale e materiale al popolo, esaminare le posizioni che i mem-
bri del partito avevano preso di fronte "al colpo di Stato, alla capitolazio-
ne ed al disonore" e "punire esemplarmente i traditori" . Si ricostituiva
per questi compiti la Milizia e, in un ordine del giorno del 16 settembre,
si poneva Renato Ricci al suo comando.<l3>
Nel discorso agli italiani pronunciato dal Duce il 18 settembre da
Radio Monaco la scelta di campo repubblicana veniva definita e perfezio-
nata. Dopo una lunga e sofferta ricostruzione delle ore e delle settimane
successive al 25 luglio, Mussolini si scagliava contro la Corona, la quale
"durante tutto il periodo della guerra, pure avendola il re dichiarata, è
stata l'agente principale del disfattismo e della propaganda antitede-
sca";04> il Re non veniva dunque solo accusato di tradimento e viltà per
(11) N . Cospiro - H. W. Neulen, op. cit., p. 12.
(12) "Ordini del giorno", in: E. e D. Susmel (a cura di) Opera omnia di Benito Mussolini,
vol. XXXII, La Fenice, Firenze, 1960, p. 231.
(13) Ibidem, pp. 23 1-232.
(14) "Il primo discorso dopo la liberazione", in: E. e D. Susmel (a cura di) Opera Omnia
di Benito Mussolini, vol. XXXII, cit., p. 2.
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