Page 493 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 493

490                                                        MARCO  CUZZI

               Come scrive Silvio Bertoldi,  "tutta la stagione di Salò  sarà come ispirata
                                                                     24
               a  questo  mito  della  costituente,  specie  di  araba  fenice". < l
                   Anche se irrealizzato (ed irrealizzabile), il progetto stimolò un acceso
               dibattito all'interno del  Partito e tra gli  intellettuali che avevano aderito
               alla  RSI,  sui compiti che tale Assemblea avrebbe dovuto avere,  sulla sua
               composizione e soprattutto sul tipo  di  Stato  che  ne  sarebbe scaturito.  È
               estremamente complesso  seguire  le  diverse  prese  di  posizione in merito
               all'assetto istituzionale del nuovo Stato. Si  andava dalla proposta di Tele-
               si o lnterlandi, direttore del "Tevere", che proponeva una Repubblica par-
               lamentare guidata da una "Comune dei  Comuni", ovvero un'Assemblea
               composta dai singoli consigli comunali di tutta la RSI, al progetto dell'ex
               senatore Rolandi-Ricci, favorevole ad un Parlamento-Corte dei Conti con
               funzioni di revisione amministrativa dell'operato del Presidente della Re-
                                  ~
                                      2
               pubblica e del Governo.< 5)  Di contro, in un articolo sul "Giornale d'Ita-
               lia" riportato dal Perticone, si proponeva un sistema bicamerale (Camera
               e Senato) con la prerogativa di indicare al Capo dello Stato i membri del
               Governo.  Il  rischio di un ritorno alle  crisi parlamentari veniva calcolato
               ed accettato dall'autore dell'articolo come "valvola di sicurezza" per evi-
                                                                 26
               tare degenerazioni extra parlamentari rivoluzionarie.< l  Mussolini stesso
               si  inserì  nel  dibattito.  Già durante  il  suo  esilio  di  Ponza,  il  Duce aveva
               avuto modo di esprimere alcune considerazioni personali di politica isti-
               tuzionale: "Di tutti i cosiddetti Stati 'totalitari' sorti dopo il  1918, quello
               turco sembra essere il più forte.  In quel paese vi è un solo partito, quello
                                                                    27
               del popolo, il cui capo è il presidente della Repubblica". < l  N elle sue me-
               morie Edmondo Cione cita questa preferenza di Mussolini per il Sistema-
               Partito turco e lo  affianca ad un'analoga simpatia espressa dal Duce nei
               confronti dell'ordinamento costituzionale statunitense, dove veniva sanci-
                                                   28
               to  il  rispetto delle libertà dei  cittadini. < l  Quindi, il sistema istituzionale
               ipotizzato da Mussolini sarebbe dovuto essere repubblicano, presidenzia-
               le  a  partito unico,  liberale,  rispettoso  dei  diritti  dei  singoli  e  delle  auto-
               nomie  locali:  "La  Repubblica",  ebbe  a  dire  il  Duce  nella  sua  relazione



               (24)  S. Bertoldi, Salò.  Vita e morte della  Repubblica Sociale  Italiana,  Rizzoli,  Milano,  1976,
                   p.  33.
               (25)  G.  Bocca,  La  Repubblica  di  Mussolini,  cit.,  p.  51.
               (26)  G.  Perticone,  La  Repubblica  di  Salò,  Leonardo,  Roma,  1946,  p.  164-165.
               (27)  E.  e  D.  Susmel,  op.  cit.,  p.  288.
               (28)  Ibidem,  p.  7.









   I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd   490                                                 03/03/16   17:10
   488   489   490   491   492   493   494   495   496   497   498