Page 165 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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AERONAUTICA E COBELLIGERANZA                                      165

               di  manifestini  di  propaganda.  Compito  essenziale  dei  velivoli  da  caccia
               della Regia  Aeronautica fu  quello di  interdizione di  ogni tipo di  traffico
               lungo gli  itinerari balcanici.  Ai  velivoli  da bombardamento/trasporto fu
               assegnato il compito di rifornire le Divisioni partigiane italiane nei Balca-
               ni ed il 12°  Korpus jugoslavo e di recuperare, ove possibile, feriti ed am-
               malati.
                    Il  29 novembre  1943 dodici velivoli da trasporto SM.81  riuscirono
               ad atterrare sulla striscia di Pljevlia, scaricando materiale e riportando in
               patria feriti  ed  ammalati.  Le  operazioni  di  aviolancio  continuarono  per
               tutto  il  periodo  della  guerra  di  liberazione.
                    La base principale di riorganizzazione dell'D nità Aerea fu l' aeropor-
               to  di  Lecce/Galatina,  costruito  negli  anni  trenta  e  dotato  di  pista  in  ce-
               mento ed hangars.  Ma gli Alleati trasformarono la Puglia in un immenso
               campo  di  schieramento  della  15a  Forza  Aerea  Alleata;  furono  occupati
               tutti gli aeroporti più importanti e furono allestite ben 23 piste di mano-
               vra  in  terra  battuta  o  in  P.S.P.  (Pierced  Steel  Plants =Piastre bucate di
               acciaio).
                    A Galatina furono schierati 48 B.24 "Liberator" e pertanto i velivoli
               da  caccia  dell'D nità Aerea  furono  decentrati  sulla  pista in  terra  battuta
               di  Palata,  a  20 chilometri ad est di  Foggia;  a  detti  velivoli  fu  assegnato,
               come  settore  operativo,  la Jugoslavia  meridionale.
                    L'emanazione degli  ordini ed  il controllo operativo furono  devoluti
               all'Ufficio Operazioni inglese che seguì l'attività aerea dei reparti dell'U-
               nità con malcelato  sospetto;  ad ogni  missione  un colonnello  pilota  della
               R.A.F., volando su di un Macchi italiano, seguiva a distanza le  nostre for-
               mazioni  per  controllarne  il  comportamento.

                    Nonostante il cattivo stato d'uso dei  nostri velivoli, le missioni ven-
               nero sempre svolte regolarmente e con successo tanto che il controllo in-
               glese  divenne  sempre  più  lasco  e  saltuario.
                    Nel periodo  di  schieramento  a  Palata,  dal gennaio  all'aprile  1944,
               furono  effettuate  oltre  2000  ore  di  volo  e  903  sortite  belliche.
                    Per poter raggiungere le zone centro-settentrionali della Jugoslavia il
               contingente della  Regia  Aeronautica  nel  maggio  1944 fu  trasferito  sulla
               striscia di Nuova, posta a 40 km. a nord di Foggia, sulla costa adriatica,
               nei  pressi  di  Termoli.  Furono  riprese  così  le  azioni  di  interdizione  con
               notevole  successo.  Il  morale del  personale migliorò  quando si  seppe che
               Churchill, alla Camera dei Comuni, aveva elogiato i piloti italiani ed aveva








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