Page 164 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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              finalmente ricevuto l'autorizzazione del Comando Supremo Alleato per im-
              piegare i caccia bombardieri P.40 in appoggio alle nostre truppe a Corfù.
                   Dopo le  azioni svolte nel mese di settembre in un incredibile conte-
              sto giuridico-militare,  la  Regia  Aeronautica  osservò  una  breve  pausa  in
              attesa  di  eventi;  da  notare tuttavia  che  i velivoli  schierati  in  Puglia  non
              furono trasferiti in Africa settentrionale, come dettato dalle clausole armi-
              stiziali, ed i velivoli che erano stati concentrati a Korba, in Tunisia, pote-
              rono  ritornare  nell'Italia  del  sud alle  dipendenze  delle  autorità italiane.
                   Il  13  ottobre  1943 l'Italia dichiarò guerra alla  Germania e contem-
              poraneamente fu  accettata la cobelligeranza italiana da parte degli alleati
              anglo-americani.
                   Il  15  ottobre  1943 si  costituì a  Brindisi una embrionale organizza-
              zione  ministeriale,  cui  seguì la  costituzione di  un Superaereo  ridotto  al-
              l' essenziale;  il  comando  operativo  fu  accentrato  in  un  unico  organismo
              costituito dall'"Unità Aerea", articolato in:  Raggruppamento caccia (70
              velivoli); Raggruppamento bombardamento!tr~sporti (93 velivoli) e Rag-
              gruppamento  idro  (54  velivoli).
                   I  reparti  italiani  chiesero  di  operare  sul  fronte  di  combattimento
              italiano  per  contribuire ad accelerare la  liberazione dell'Italia  e per evi-
              denti motivi di carattere psicologico, ma gli  alleati decisero di impiegare
              le forze aeree italiane sul fronte dei Balcani e pertanto inserirono l'Unità
              Aerea  nella  neo-costituita  Balkan Air  Force.
                   Per  riuscire a  mantenere i velivoli  da  combattimento  in  efficienza,
              mancando al  sud d'Italia le  fonti  di  approvvigionamento,  fu  chiesto  ed
              ottenuto, dopo estenuanti trattative con i rappresentanti inglesi della Com-
              missione di Controllo, il recupero del materiale italiano abbandonato sul
              fronte  dell'Africa  Settentrionale  ed  in  Sicilia.
                   Complessivamente furono  recuperare 200 fusoliere e circa  300 mo-
              tori con  i  quali furono  ricostruiti  ben  85  caccia  e  20 tra bombardieri e
              trasporti; furono  inoltre tratte parti di  ricambio per mantenere in vita  i
              velivoli operativi. In queste condizioni di precarietà fu avviato il ciclo ope-
              rativo  sui Balcani che  iniziò  nell'ottobre del  1943  e terminò  nel  maggio
              1945.
                   Il  settore  operativo  assegnato  alla  Regia  Aeronautica  comprendeva
              parte della Jugoslavia, l'Albania e parte della Grecia settentrionale; sul fronte
              italiano l'attività fu  limitata ad azioni  di  carattere secondario, come lan-
              cio di paracadutisti sabotatori sul territorio occupato dal nemico e lancio








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