Page 168 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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              volta dopo l'armistizio la Regia Aeronautica tornava ad avere in proprio
              una componente offensiva  di  discrete capacità.  Appena entrato in linea,
              lo  Stormo  "Baltimore"  fu  schierato  sulla  pista  di  Campomarino,  unita-
              mente ad un reparto "Baltimore" sud-africano. Le operazioni di bombar-
              damento su obiettivi della Dalmazia, del Montenegro, della Bosnia, della
              Croazia, della Slovenia edell'lstria ebbero inizio nel novembre 1944 e con-
              tinuarono fino ai primi di maggio del  1945 contrastando con accanimen-
              to  le  colonne  tedesche  in  ritirata.
                   Al  mattino del  5 maggio  1945  una formazione  di  "Baltimore"  era
              in  volo  di  guerra  diretta  a  bombardare gli  impianti  ferroviari  di  Sisak;
              poco prima di giungere sull'obiettivo la  formazione  fu  raggiunta da una
              comunicazione radio che ordinava l'interruzione della missione perché in
              Europa la  seconda guerra  mondiale  era  terminata.
                   In venti  mesi di guerra contro i tedeschi la  Regia  Aeronautica con-
              dusse  a  termine 4893  missioni  belliche,  nel  corso  di  11 744 sortite  con
              più di 24 000 ore di volo. Furono lanciate 7 300 bombe per un peso com-
              plessivo di altre 1500 tonnellate; furono sparati oltre 480 000 colpi di mi-
              tragliatrice;  fu  aviolanciato  o  aerotrasportato  alle  truppe  nazionali  e
              partigiane materiale  bellico  e vario  per  altre  1800 tonnellate;  oltre  650
              connazionali feriti o malati furono  rimpatriati dalla Balcania; furono sal-
              vati 35  naufraghi italiani e alleati. Caddero in combattimento 40 membri
              di equipaggio, 26 furono gravemente feriti e 72  furono dati per dispersi;
              furono distrutti al suolo dal nemico  11  velivoli nazionali, 61  non rientra-
              rono alla base,  15 6 furono danneggiati in combattimento,  11  velivoli  ne-
              mici furono abbattuti in combattimento, 76 furono distrutti e circa  1500
              'danneggiati  ed  oltre  una  quarantina  di  natanti  affondati.
                   Se  queste cifre possono essere errate per difetto,  è da escludere che
              lo siano per eccesso. Né il contributo della Aeronautica Italiana alla vitto-
              ria  nella  Guerra di  Liberazione può apparire modesto,  se  lo  si  inquadra
              nelle  condizioni  morali  e  materiali  in  cui  fu  compiuto.
                   26  Medaglie  d'Oro  al  Valor  Militare  furono  individualmente  con-
              cesse  ad  Aviatori  combattenti  nella  Guerra  di  Liberazione.  Nello  stes-
              so  periodo  furono  assegnate  alle  Bandiere  di  Reparti  Combattenti  tre
              Medaglie  d'Oro,  due  d'Argento  ed  una  Croce  di  Guerra  al  Valor  Mili-
              tare.  Per la lotta condotta dal  1940 al  1945 anche la  Bandiera dell'A.M.
              è  stata  decorata  di  M.O.V.M.  con  una  motivazione  che  lungi  dall'es-
              sere  retorica  mi  sembra  sintetizzi  storicamente  molto  bene  l'impegno
              della  F .A.  a  che  si  riporta  a  conclusione  per  non  dimenticare:








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