Page 166 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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              promesso il  suo  interessamento  per sostituire il  logoro  materiale di  volo
              italiano  con  altro  più  moderno  ed  efficiente.

                   Invece degli inglesi furono poi gli americani a cedere per primi veli-
              voli da caccia alla Regia Aeronautica; si trattò di velivoli P.39 "Aircobra"
              non  nuovi,  ma  pur sempre  in  migliori  condizioni  dei  Re.  2002  italiani
              che  poterono  così  essere  radiati  dalla  linea.
                   L'attività operativa continuò indefessamente con ricognizioni offen-
              sive,  mitragliamenti e bombardamenti sulle vie ordinarie e su quelle fer-
              roviarie, sui porti e nelle insenature per interdire ogni tipo di traffico nella
              Jugoslavia  centro-settentrionale.

                   Il Raggruppamento bombardamento/trasporto continuò a svolgere una
              sempre più regolare attività di  rifornimento alle forze  itala-jugoslave che
              operavano  nei  Balcani.
                   La presenza della caccia tedesca negli aeroporti della Jugoslavia e del-
              l' Albania si fece più intensa ed impegnò più volte i velivoli incursori italiani.
                   Il  14 maggio  1944 una formazione  di Cant-Z  1007 che rientrava a
              Lecce dopo un aviorifornimento a Kolasin, fu  attaccata,  poco prima del-
              l'arrivo, da un numero preponderante di Me 109; dopo un accanito com-
              battimento,  cinque  velivoli  furono  abbattuti  ed  altri  subirono  dolorose
              perdite  tra gli  uomini  dell'equipaggio.
                   Successivamente i velivoli  aero-rifornitori vennero impiegati preva-
              lentemente  di  notte.
                   L'assegnazione di  14 velivoli da caccia P.39 "Aircobra" statunitensi
              aveva migliorato la capacità offensiva dell'Unità Aerea; alcuni mesi dopo
              gli inglesi,  per non essere da meno, cedettero all'Italia una quarantina di
              velivoli Spitfires V già appartenenti ad un reparto jugoslavo schierato in
              Italia;  detti velivoli  erano di terza  mano e quindi  richiedevano  revisioni
              e  controlli  accurati,  ma  ciò  nonostante  svolsero  un  ottimo  servizio.
                   Le strade della Grecia e dell'Albania improvvisamente si animarono
              di colonne tedesche in ritirata e le azioni di mitragliamento e di bombar-
              damento  non  ebbero  sosta.

                   In ottobre il campo di Leverano, in terra battuta, divenne impratica-
              bile per fango  e gli  alleati consentirono ai  reparti da caccia italiani di ri-
              tornare  sul  campo  di  Lecce,  dotato  di  pista  in  cemento.
                   Sugli  itinerari albanesi del lago  d'Okrida,  di Elbasan, Tirana, Ales-
              sio,  Scutari  e Podgoritza  i caccia  italiani  fecero  una vera  e propria eca-








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