Page 171 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'IMPIEGO DELLE FORZE ARMATE DELLA R SI
IN TERRITORIO NAZIONALE
VIRGILIO ILARI
Sinora si è cercato di quantificare e analizzare il potenziale militare
della RSI quasi esclusivamente attraverso i documenti (scarsi, lacunosi e
contraddittori) relativi alla forza alle armi, al reclutamento (volontario e
obbligatorio) e alla diserzione. Questo studio li integra invece con i dati
ricavabili attraverso la "storia" delle singole minori unità (battaglione e
compagnia) di combattimento terrestri della RSI in territorio nazionale,
basando l'analisi e l'interpretazione storica essenzialmente su numero, ti-
pologia, impiego e dislocazione di tali unità durante i venti mesi di guerra.
Inizialmente i compiti assegnati alle unità italiane furono: guardia
e sicurezza, difesa del confine orientale, difesa contraerea, fortificazione
e difesa costiera, fortificazione campale nel retrofronte. A partire dal feb-
braio 1944 si aggiunsero operazioni antipartigiani e impiego in linea con-
tro gli alleati, e dall'autunno anche difesa antiparacadutisti. L'impiego al
fronte riguardò essenzialmente quello alpino e l'estremo settore occiden-
tale di quello appenninico, con una presenza limitata su quello romagna-
lo a partire dall'agosto-settembre 1944.
Tuttavia ancora al 15 aprile 1945 le unità di combattimento terre-
stri erano più numerose delle formazioni partigiane e delle forze regolari
del Sud. Contavano infatti 140 battaglioni, 3 gruppi corazzati, 4 esplo-
ranti, 2 celeri e 45 d'artiglieria, 60 battaglioni genio e fortificazione, 62
compagnie mobili, 56 presidiarie, 588 distaccamenti o presidi per un com-
plesso di almeno 220 000 uomini.
Le caratteristiche e le dimensioni complessive
Pur con qualche eccezione, l'impiego riguardò inizialmente solo uni-
tà di livello battaglione/compagnia inserite in unità tedesche: solo a partire
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