Page 160 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
P. 160

160                                                 GIOVANNI  DE  LORENZO

                    Solo lo  Stato Maggiore della Regia  Aeronautica era a conoscenza di
               dette disposizioni; alla periferia non fu possibile far giungere ordini di sorta.
                    A partire dal 6 settembre furono concentrati nel Lazio alcuni Grup-
               pi da caccia e cacciabombardieri per prepararli alla  difesa di Roma,  nel
               quadro dell'operazione "Giant"  che  prevedeva il  lancio di  paracadutisti
               alleati sulla capitale, ma lo  spostamento di  detti reparti fu  camuffato co-
               me piano di intervento contro la forza da sbarco alleata a Salerno; il timo-
               re che i tedeschi potessero intuire le  nostre intenzioni bloccò tutte le altre
               predisposizioni.
                    All'annuncio dell'armistizio, la situazione delle forze aeree dell'Aero-
               nautica e delle Aviazioni Ausiliarie dell'Esercito e della  Marina, relativa-
               mente  ai  velivoli  bellicamente  efficienti,  era  la  seguente:
                  Caccia  e  bombardamento 420  aerei;
                  Aviazione  per l'Esercito  146  aerei;
                  Aviazione  per la  Marina  104 aerei;
                  Aviazione  da  trasporto  133  aerei.
                    In totale 803 aerei di tutti i tipi, la maggior parte dei quali obsoleti,
               dislocati  su  vari  fronti  di  guerra.
                    In linea di massima, salvo casi isolati ed incontrollati, i reparti della
               Luftwaffe non effettuarono subito azioni offensive premeditate contro l'a-
               viazione italiana; essi si limitarono inizialmente alla protezione dei movi-
               menti  delle  truppe tedesche  addette  al  piano  "Achse"  che  prevedeva  la
               conquista di punti strategici e la cattura di tutti i velivoli e di tutte le  navi
               italiane.
                    Attacchi  isolati contro aerei italiani che tentavano di  raggiungere il
               sud si  verificarono solo dopo la firma della cessazione delle ostilità fra  le
               truppe italiane  e quelle  tedesche,  il  cui  documento  fu  stipulato a  Roma
               fra il comando italiano (Ten. Col. Giaccone con la garanzia del Marescial-
               lo Caviglia) e quello tedesco (Gen. S.  Westphal - Capo di Stato Maggiore
               di  Kesselring).
                    L'accordo fu stipulato alle ore 16.30 del 10 settembre 1943 e fu  con-
               validato il giorno  11  da una ordinanza dell'OBS che fissò  le  clausole per
               l'osservanza  dell'accordo  secondo  le  leggi  di  guerra  del  Reich.
                    L'accordo, pur essendo limitato alla sola zona di Roma, venne volu-
               tamente ed arbitrariamente ampliato dai tedeschi in tutto il territorio oc-
               cupato, anche nella giurisdizione del Gruppo di Armate "B" di Rommel.








   II-VOLUME-QUINTO_ANNO.indd   160                                                     07/03/16   15:00
   155   156   157   158   159   160   161   162   163   164   165