Page 314 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'ANTISEMITISMO  ALL'OPERA                                        313

               uno dci presupposti principali dell'alleanza itala-tedesca era per il Gover-
               no fascista poter affermare la sua autonomia e una volontà di potenza pa-
               ri  a  quella  della  Germania,  sicché  ogni  richiesta  o,  peggio,  imposizione
               che  riguardasse  la  sfera  interna  era  vista  come  fumo  negli  occhi.

                    La  realtà infatti sconfessò ben presto le previsioni di Wansee: nei ter-
               ritori francesi  e croati occupati dalle  truppe italiane, le  autorità militari
               e il corpo diplomatico contestarono con decisione sia le pretese delle auto-
               rità croate di vedersi consegnare quanti avevano trovato rifugio nelle zone
               sottoposte alla giurisdizione italiana dall'agosto del  1942, sia le ordinanze
               di  internamento degli  ebrei  emanate dal governo di Vichy  dal  dicembre
               del  1942  successivo.
                    In seguito alle decisioni prese durante la riunione di Wansee a parti-
               re  dalla  primavera del  1942, anche l'Europa occidentale occupata, dopo
               quella orientale, fu investita da un'organizzazione burocratica e poliziesca
               dedita  alla  ricerca,  all'arresto,  all'internamento  in  appositi  campi,  e alla
               deportazione verso il centro di sterminio di Auschwitz in Polonia di tutta
               la  popolazione  ebraica.
                    Solo gli ebrei italiani sfuggivano, anche se  solo  temporaneamente, a
               tale meccanismo, non perché il  loro paese li  difendesse efficacemente co-
               me da qualche parte si  dice,  ma perché come si  è detto l'Italia,  alleata  a
               pieno titolo della Germania fino all'8 settembre del 1943, per naturali ra-
               gioni  di  reciprocità aveva  salva  la  sua sovranità,  il  suo  territorio,  i  suoi
               cittadini,  i  suoi  beni  e  i  suoi  ebrei.
                    Quando 1'8  settembre i rapporti itala-tedeschi furono sconvolti, an-
               che  il  territorio  italiano  (metropolitano  e  regioni  di  Francia, Jugoslavia
               e Grecia occupate) cadde automaticamente nella zona di influenza tedesca
               sottoposta  al  progetto  di  sterminio  degli  ebrei.
                    Da allora,  la  sorte  degli  ebrei  italiani  seguì  quella  di  tutti gli  altri.
                    Essi erano nel settembre del  1943 circa  33 000 tra cittadini italiani
               e profughi stranieri, capitati qui da noi animati dalla speranza di potersi
               imbarcare  per  altri  paesi,  ma  purtroppo  bloccati  dagli  eventi  bellici.
                    La situazione in Italia prima dell'occupazione tedesca era per gli ebrei
               fin  dal  settembre  del  1938  tragica  dal  punto  di  vista  materiale  e  piena
               di  disagio dal punto di  vista  morale.  Regnava  infatti l'insicurezza e l'in-
               quietudine per il futuro; i bambini non avevano la possibilità di frequen-
               tare la scuola pubblica, i capifamiglia di prestare la loro opera negli uffici
               della pubblica amministrazione, nella scuola e nelle università, erano im-
               pediti nelle loro attività, che fossero  imprenditori o venditori ambulanti.








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