Page 356 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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I  RAPPORTI  TRA  L'ESERCITO  FRANCESE  E  I  PARTIGIANI          355


               che divide la  missione con la 44th  Anti Aircraft Artillery Brigade (44th  AAAB)
               che ha sostituito la  zst  ABTF.  Malgrado  una intensa attività alla  fine  del
               mese di dicembre nella regione di Saint- Dalmas- Valdeblore, ristruttura-
               zioni e cambiamenti nel dispositivo in seno alla  27a  DA, il  periodo vede
               il  rallentamento della sua attività sul fronte delle Alpi.  Si  mettono in atto
               soltanto colpi di mano e pattugliamenti in Italia. Dal mese di marzo 1945,
               vengono iniziati preparativi in vista di un'offensiva verso l'Italia. Duran-
               te tutto questo periodo, le  truppe tedesche e quelle  della  Repubblica So-
               ciale  Italiana  (RSI)  occupano  il  confine  e la  maggior  parte delle  vallate.
               Aggrappate ai passi, esse dispongono di una artiglieria consistente che spara
               dalle alture. In questo contesto, i partigiani italiani istallati nella valle d'Aosta
               e nella regione di Cuneo rappresentano una seria minaccia per il nemico.
               Impiegati come forza  destabilizzante nelle  retrovie i partigiani sono dun-
               que in grado di  assumere un ruolo  determinante nello  scacchiere alleato
               per  la  riconquista  della  linea  delle  creste.


               Il rifiuto  della cobelligeranza

                    In questa atmosfera che potrebbe esserle favorevole, la volontà degli
               italiani di combattere il  regime fascista  e di  partecipare alla  lotta contro
               la Germania è controbilanciata dall'atteggiamento ufficiale della  Francia
               che  rifiuta  la  cobelligeranza.
                    In effetti, il generale de Gaulle e il Governo Provvisorio della Repub-
               blica Francese (GPRF) non riconoscono l'armistizio del  1940 con l'Italia.
               Inoltre la  Francia non è stata associata agli  armistizi del  1943 né alla  di-
               chiarazione di  cobelligeranza.  Per  il  GPRF,  l'Italia,  avendo  aggredito  la
               Francia ha dato un aiuto non disprezzabile allo  sforzo di guerra tedesco.
               Essa ha, per di più, firmato l'armistizio del 1943 soltanto quando la scon-
               fitta  della  Germania è apparsa evidente.  In queste condizioni, come dice
               Massigli quando si  rivolge il  15  settembre  1943 ai rappresentanti france-
               si:  la  dichiarazione  di  guerra  dell'Italia  contro la  Germania  è una  burla
               e la  Francia non potrà ammettere la  cobelligeranza,  fin  tanto che l'Italia
               non avrà riparato e che non saranno stati regolati i conti fra  i due paesi.
               Questo atteggiamento, appoggiato dalla Grecia e dalla Jugoslavia, induce
               il Comitato Francese di  Liberazio.ne Nazionale (CFLN) a denigrare siste-
               maticamente la partecipazione italiana in quanto cobelligerante, spingen-
               dosi fino a proibire che i soldati italiani vengano considerati come compagni
               d'armi. Capi militari, come il generaleJuin, che temono ciò che quest'at-








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