Page 39 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
P. 39
LA CAMPAGNA D'ITALIA: GLI ANGLO-AMERICANI 39
Come ha scritto nelle sue memorie, Crusade in Europe, il generale Eisenho-
wer, supremo comandante alleato per il teatro del Mediterraneo, dopo che
nell'ottobre 1943 le truppe alleate si installarono fermamente nell'Italia
meridionale, i successivi combattimenti non furono che " un'operazione de-
5
cisamente secondaria''. < > In realtà gli inglesi riuscirono a convincere gli ame-
ricani e lo stesso Eisenhower ad iniziare la campagna d'Italia, ma non
riuscirono poi a farne un importante teatro di guerra.
Punto di svolta nel processo decisionale ango-americano fu la confe-
renza di Teheran del novembre 1943, in cui per la prima volta si incon-
trarono i tre leaders delle grandi potenze, Roosevelt, Stalin e Churchill.
La conferenza fu preceduta da un incontro al Cairo dei capi di stato mag-
giore inglesi e americani, per discutere tra l'altro la richiesta inglese di
continuare l'offensiva in Italia, rimandando il ritiro delle divisioni dal Me-
diterraneo. Questa proposta, che avrebbe implicato probabilmente un ri-
tardo dello sbarco in Normandia, incontrò una forte resistenza da parte
americana. Ogni decisione venne quindi rimandata all'incontro di Tehe-
ran, per sentire l'opinione di Stalin, che così divenne l'arbitro nel contra-
sto anglo-americano. La conferenza si aprì con un ampio spettro di proposte
alternative e si chiuse invece non soltanto con la fissazione di una data
precisa per lo sbarco in Normandia- richiesta da Stalin- ma anche con
la decisione di uno sbarco ausiliario nel sud della Francia, che avrebbe
ulteriormente succhiato le già inadeguate forze anglo-americane presenti
in Italia. Con queste decisioni era esclusa definitivamente l'alternativa di
un maggiore impegno militare sul fronte italiano, e la Campagna d'Italia
fu relegata ad un ruolo del tutto marginale nella strategia alleata. Da allo-
ra gli anglo-americani condussero sul fronte italiano operazioni che ave-
vano l'unica giustificazione di tenere impegnate un certo numero di divisioni
tedesche. Questa fu infatti la spiegazione data da Churchill in un discorso
del febbraio del 1944:
''Dobbiamo combattere contro i tedeschi da qualche parte, a meno che non vo-
gliamo stare fermi a guardare i russi. Questa faticosa battaglia in Italia impegna
truppe che non potrebbero essere utilizzate in altre operazioni piì importanti''. (6) Così
la campagna d'Italia nei primi mesi del 1944 servì in sostanza per tratte-
nere un certo numero di divisioni tedesche, che altrimenti sarebbero state
(5) Cfr. la citazione in Higgins, op. cit., p. 183.
(6) Cfr. John Strawson, The ltalian Campaign, Carroll & Graf, New York 1988 (I ed.
London, 1987), p. 200.
II-VOLUME-QUINTO_ANNO.indd 39 07/03/16 14:53

