Page 40 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               inviate sul fronte orientale o in Francia, e per appoggiare l'operazione Over-
               lord, su cui si  concentrarono tutti gli sforzi alleati. Il tentativo alleato di
               arrivare a  Roma con uno sbarco  nel  vicino  porto di Anzio  si  risolse  in
               un fallimento,  mentre l'offensiva anglo-americana si arenò a Montecassi-
               no, dove per mesi i tedeschi riuscirono a fermare le forze alleate e ad in-
               fliggere loro gravi perdite. La Campagna d'Italia collezionò quindi in quel
               periodo una serie di insuccessi, dallo sbarco di Anzio allo stallo del fronte
               a Cassino e di quello adriatico. Nel maggio  1944 gli  alleati riuscirono a
               riprendere l'offensiva  e  ad arrivare a  Roma  nel giugno,  per continuare
               ad avanzare nell'Italia centrale fino all'autunno. Il carattere secondario della
               campagna è dimostrato dal fatto che la liberazione della capitale fu l'uni-
               co obiettivo perseguito attivamente, anche ~e soprattutto per il suo signi-
               ficato propagandistico. Così il generale Clark fu convocato a Washington
               per sollecitarlo ad accelerare l'avanzata, in modo di prendere Roma pri-
               ma dell'inizio dello sbarco in Normandia perché la caduta di Roma avrebbe
               avuto un impatto psicologico sul morale delle truppe tedesche impegnate
               in F  ra_ncia. m La decisione americana di attuare per l'agosto del 1944 l'o-
               perazione Anvil, lo  sbarco nel sud della Francia, determinò uno dei  più
               forti scontri tra i due alleati riguardanti la Campagna d'Italia. Nel giugno
               1944 .gli  americani chiesero  il  ritiro di altre cinque divisioni  dal fronte
               italiano, per assegnarle alla operazione Anvil. Gli inglesi cercarono di con-
               vincere gli americani a  cancellare l'operazione, che avrebbe condannato
               allo stallo le truppe rimaste in Italia, ma senza successo. Churchill prepa-
               rò anche una lettera a Roosevelt,  in cui minacciava di rassegnare le  pro-
               prie dimissioni,  di  fronte  ad una  decisione  che  "avrebbe  rovinato  l'intera
                                                                                  8
               campagna", ma fu poi convinto dai capi di stato maggiore a stracciarla.<>
                    L'operazione Anvil fu certamente un successo e per alcuni mesi l'of-
               fensiva  in  Italia  continuò  fino  a  raggiungere  nell'autunno  del  1944 la
               linea Pisa-Rimini, la cosiddetta linea gotica. A questo punto, nel settembre-
               ottobre 1944, Churchill, con l'appoggio dei comandi militari in Italia ri-
               presentò la  possibilità di sfruttare i successi  in Italia per preparare uno
               sbarco nei Balcani, e dare la possibilità alle truppe anglo-americane di oc-
               cupare quella  regione  prima dell'arrivo dell'esercito  sovietico.
                    In un appunto per lo  Stato  Maggiore  inglese,  in  preparazione per
               la  seconda conferenza di Quebec del settembre  1944, Churchill affermò


               (7)  E. Morris,  La guerra  inutile,  Milano,  1994.
               (8)  Per questo  episodio si  veda  R. Lamb,  Churchill as a  War Leader,  London, p.  279.








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