Page 457 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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arrivare invece ai grandi organizzatori del mercato parallelo, a quelli che
operavano nell'ambito del mercato nero all'ingrosso. A quelli che vera-
mente sconvolgevano il sistema di ripartizione dei viveri e stabilivano di
fatto i prezzi non legali, controllando ingenti partite di generi alimentari,
tali da far variare considerevolmente, in aggiunta alle cervellotiche e scoor-
dinate disposizioni delle autorità, i prezzi delle merci, quelli che avevano
il potere di far uscire dai Mercati Generali vagoni (in senso proprio e fi-
gurato) di generi alimentari, il terziario tipico delle grandi città, in parti-
colare a Roma, aveva trovato un nuovo forte settore di espansione nella
vendita delle merci al mercato nero. Infatti non bisognava pensare sola-
mente ai generi alimentari, che pur costituivano la maggior parte delle
transazioni: pellicce nuove, mobili nuovi e usati, immobili, danneggiati
e non, tessere e bollini, autentici o falsificati, strumenti musicali, valuta
straniera, ori, argenti, medicine, biancheria, nuova e usata, orti, di cui
era vietata la vendita, venivano scambiati alla luce del sole. Non solo si
vendevano merci private: al mercato nero si potevano trovare anche mer-
ci provenienti dai magazzini di stato, destinate al razionamento come re-
cipienti di latte con contrassegno governativo e anche altri viveri, sempre
con contrassegno governativo, segno che gli uffici e i magazzini pubblici
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risultavano essere anch'essi grandi fornitori del mercato nero; < 0 dai ser-
vizi dell'Annona scomparivano timbri, carta intestata etc.: in pratica, ba-
stava chiedere e pagare prezzi elevatissimi per avere quasi tutto. Molto
spesso non si doveva porre alcun limite al prezzo da pagare, come per
esempio, per le medicine, per le quali non vi erano misure di prezzo che
tenevano; quotidiani dell'epoca trattarono molto spesso questo argomen-
to denunciando chiaramente le speculazioni in atto, ma nulla cambiava
e nelle inserzioni pubblicitarie venivano offerti medicinali di ogni genere.
Nelle veline delle intercettazioni telefoniche molto spesso ci sono no-
mi e cognomi e indirizzi: dunque avrebbe dovuto essere facile per la poli-
zia trovare chi si dedicava al mercato nero, ma probabilmente i nomi che
venivano detti al telefono erano il più delle volte di fantasia, perché quan-
do i poliziotti andavano a cercare nelle pensioni o nelle case gli interlocu-
tori delle telefonate intercettate, non trovavano mai le persone che avevano
parlato al telefono. Negli ultimi mesi prima della liberazione, gli utenti,
pur con nomi di fantasia, si fecero più circospetti nelle loro comunicazio-
ni telefoniche, ma il mercato nero non ebbe momenti in cui dovette
(81) ACS, Ibid. , b. 16, relazione 777/238. A. 37 del 3.3.1944.
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