Page 455 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               ma  ne  erano a  loro volta  clienti,  come gli  stessi  funzianari  dell'Annona,
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               quando  non  ne  erano  a  loro  volta  fornitori.< l
                   Oltre a questo mercato povero, che si svolgeva in strade e piazze ben
               conosciute a  clienti  e polizia, vi  era  una effervescente attività di vendita
               porta a porta, principalmente effettuata dai contadini che andavano nelle
               città a vendere i loro prodotti. Gli stessi contadini, poi, una volta sfollati,
               da produttori passavano al ruolo di intermediari: raccoglievano nelle cam-
               pagne i prodotti e li vendevano in città, agli inizi al dettaglio, poi, quando
               il terreno si fece  più scottante, ad altri intermediari, che immagazzinava-
               no e realizzavano la vendita al dettaglio, un piccolo-medio commercio con
               depositi nelle case.  Alcune cifre varranno a dare la  dimensione del feno-
               meno: nell'abitazione di un arrestato, durante una perquisizione disposta
               dai servizi dell'Annona, a Roma, i funzionari rinvenivano in un apparta-
               mento 78 quintali di zucchero, 268 chili di olio di oliva (pari a sei dami-
               giane da 40 litri circa ciascuna,  790 chili  di sale da  cucina,  l 090 uova,
               300 litri di  alcol puro, 43 500 chili di sugna benzoinata,  50 chili di olio
               di  oliva  deacidificato,  30 chili  di  caffè,  120 litri  di  benzina,  15  chili  di
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               olio lubrificante e molto denaro contante.<5l  Sorge legittimo il dubbio che
               l'estensore del verbale o della relazione alle autorità abbia esagerato nelle
               quantità, perché quanto sequestrato poteva essere stivato in un magazzi-
               no;  se  rinvenuto  in  un  appartamento,  si  doveva  trattare  di  un  apparta-
               mento di vaste proporzioni e senza problemi di staticità: la relazione non
               fa  riferimento  alcuno  alle  dimensioni  deJl' appartamento.
                   È evidente che comunque era necessario per l'ordine pubblico dare
               continue notizie di risultati convincenti nella lotta al mercato nero:  il po-
               polo italiano ormai critiçava apertamente la  mancanza di viveri,  non po-
               tendo criticare altrettanto apertamente la guerra che si andava perdendo.
               Tanto più sembra possibile l'ipotesi che gli ordini di grandezza del seque-
               stro sopra riportato fossero stati ingigantiti, se si opera una comparazione
               con i bilanci di sequestro mensili:  nell'aprile del  1944, solo a Roma, i ge-
               neri  sequestrati nel mese  furono  ingenti,  secondo  quanto riferito  in una
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               relazione del maggio  1944: < l  223 chili di farina  di grano, 60 chili di gal-
               lette,  22  chili  di  pasta  alimentare e  10  chili  di  pasta glutinata,  50  chili


               (74)  ACS. Ibid.,  b. 17 doc. n.  777/486.  h.  2 del  10.5.1944 e intercettazioni telefoniche
                   del  maggio  1944.
               (75)  ACS,  Ibid. ,  b.  17,  Relazione  777/523.  n.  70  del  20.5.1944.
               (76)  ACS,  Ibid. ,  b.  23,  777/478.  A.  12  del  5.5.1944.








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