Page 450 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LA POPOLAZIONE ITALIANA TRA MERCATO NERO E RAZIONAMENTO 449
di calorie giornaliere, ancora però non sufficienti ad una popolazione che
usciva da una lunga guerra.<60)
Quanti dunque erano stati i cambiamenti nelle abitudini alimentari
degli italiani da quando avevano avuto la prima vera limitazione di un
elemento sacro sulla tavola, il pane: il suo razionamento era stato attuato
nel 1941, quando ogni persona aveva diritto a 200 grammi di pane; a
Roma, la razione di pane era divenuta molto leggera, durante l'occupazio-
ne nazista: infatti il sensibile aumento della popolazione nella Città Eter-
na, che si era verificato a causa del gran numero degli sfollati, aveva imposto
al Ministero dell'Agricoltura e Foreste, di concerto con gli organi germa-
nici, di ridurre da 150 grammi a 110 grammi, poi progressivamente fino
a 70 grammi le razioni di quel pane nero,< 61 > poco commestibile, irritan-
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do ulteriormente, seppure ve ne fosse stato bisogno, i cittadini: <6 > ma il
27 giugno, dopo solamente una ventina di giorni della presenza degli al-
leati, la razione fu portata da 100 grammi (quota alla quale era stata già
infatti elevata il 7 giugno, all'indomani dell'arrivo degli anglo-americani)
a 200 grammi, allineandola quasi alle razioni dell'Italia meridionale e del-
le isole, ave per il razionamento ancora imperante iniziava ad avvicinarsi
alla razione di 300 grammi al giorno; nella capitale invece le autorità al-
leate, a causa dei gravissimi problemi alimentari locali, dovevano mante-
nere razioni più basse che altrove, anche se in soli tre giorni, subito dopo
il loro ingresso in città, risulta che fecero affluire a Roma ben 2650 quin-
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tali di farina per le prime necessità.< 3> Alcune conseguenz~ di questi ar-
rivi si videro subito: in quel momento la farina che al mercato nero aveva
quotato 240 lire al chilo, dovette scendere ad un prezzo più ragionevole,
di sole 120 lire al chilo, ricordando peraltro che il prezzo ufficiale in quel
momento era stato stabilito in 40 lire al chilo.
In effetti, nel corso del conflitto, la situazione di Roma era divenuta
estremamente difficile e i problemi alimentari più gravi che altrove: tanto
era stato l'incremento della popolazione nella città che all'inizio del 1944
il Governatorato era stato costretto a prendere seri provvedimenti per
(60) Comunicazioni ufficiali dei bollettini per il razionamenro pubblicati sui maggiori
quotidiani del giugno 1944.
(61) Colarizi, op. cit. p. 285, articoli sui quotidiani dell'epoca e testimonianze. Questo
unico tipo di pane reperibile sul mercato legale è ricordato nel tirolo del volume
sulla fame nella guerra di Miriam Mafai: Pane nero, Milano, 1987.
(62) "L'Osservatore Romano", 26.3.1944.
(63) "L'Osservatore Romano", 9.6.1944.
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