Page 449 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               lata  e essiccata,  carne  e verdure  in  scatola,  uova,  da  ritirare  finalmente
               senza prenotazione, formaggio estero; questi ultimi, generi che erano scom-
               parsi da lungo tempo dal mercato legale. Furono distribuite candele, mer-
               ce molto apprezzata, perché l'elettricità era ancora mancante in molti posti
               e  comunque quella  prodotta era  pochissima,  razionata  e  necessaria,  nei
               territori liberati, ad un primo timido riavvio di alcune industrie. Con l'ar-
               rivo degli alleati iniziò a circolare il pane bianco, che prima si poteva tro-
               vare solamente al mercato nero. Questo tipo di pane fu  per la popolazione
               italiana  il  primo vero  segnale  che  la  guerra  era  finita  o  stava  per  finire
               ed è rimasto  nel  ricordo di  chi  visse  quegli  anni:  le  code e le  sommosse
               per averne un pezzo continuarono a caratterizzare la distribuzione dei vi-
               veri, anche dove la guerra era ormai finita e si  pensava alla ricostruzione.
                   Il problema del sale, invece, che aveva torturato la  popolazione du-
               rante il  conflitto,  rimase sempre molto grave in tutto il  territorio, ma in
               particolare nell'Italia centrale, anche dopo l'arrivo degli alleati:  nel luglio
               del  1944, un chilo di sale valeva quasi quanto un litro di olio e la razione
               era  rimasta,  nella  maggior  parte  delle  provincie,  di  3 5  grammi  mensili
               a testa.  Apparentemente nell'Italia del sud il sale non mancava, ma nem-
               meno l'efficiente logistica anglo-americana, rinforzata con numerosi mezzi
               da trasporto fatti  affluire da oltre oceano,  riusciva a rifornire convenien-
               temente  di  sale  il  territorio  liberato.  (58)
                   A far fallire il razionamento, contribuirono anche gli ingenti furti di
               tessere annonarie, avvenuti sotto tutti i governi: nel marzo del 1944 aRo-
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               ma ne furono rubate 3 70 000 <9>  e ne  furono  più o meno abilmente con-
               traffatte  moltissime:  in  una  Napoli  sotto  il  controllo  anglo-americano,
               risultavano trecentomila tessere annonarie abusive, in quella Napoli dove
               le  razioni  ufficiali  erano  comunque risalite  nel giugno  1944 ai  seguenti
               valori: pane: 200 gr al giorno per persona; zucchero 200 gr per mese; car-
               ne e legumi: 400 gr al mese; olio:  200 gr al mese; soup (si distribuiva una
               minestra  americana  in  scatola)  400 gr al  mese; legumi: 400 gr al  mese:
               il tutto per un insieme di  1000 calorie giornaliere, ancora largamente in-
               sufficienti per la popolazione. A questi viveri si  aggiunsero nel luglio del
               1944, sempre a  Napoli 80 gr di  pasta  alimentare al  giorno  e 400 gr  di
               carne in scatola, che migliorarono l'alimentazione aumentando il numero


               (58)  Cfr.  in  particolare  "L'Osservatore  Romano"  del  luglio  1944.
               (59)  ACS, Ministero dell'Interno, Servizi Annonari, b. 13, intercettazione del20.3.1944.








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