Page 447 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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446 MARIA GABRIELLA PASQUAL!Nl
incertezza, da parte di chi doveva far rispettare la legge, sui prodotti che
potevano essere introdotti nella cinta annonaria, quelli che erano even-
tualmente soggetti a sequestro, le quantità che si potevano introdurre in
"modica quantità per uso personale": " ... quali sono i prodotti liberi? Esclu-
dendo la farina, l'olio, i generi da minestra, i grassi, la carne, cosa dovrebbe rima-
nere libero per la popolazione la quale a Roma da mesi non ha ottenuto alcuna
distribuzione di prodotti alimentari, fatta eccezione del pane? ... forse sarebbe stato
meglio non dare adito a tante speranze che, attraverso le molteplici concessioni date
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a Dopolavoro e Convivenze ha accresciuto la disponibilità della borsa nera ... ". < >
Fu così che, di fronte alle difficoltà di distribuzione e di approvvigiona-
mento le autorità fasciste allentarono decisamente i controlli alle barriere
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annonarie, controlli che venivano giudicati assai facilmente superabili < >
e nell'aprile stabilirono che potevano essere introdotti nelle città, in pro-
venienza dalle campagne le seguenti quantità di merci per uso personale,
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quindi ufficialmente non destinate alla vendita: <5 > ortaggi e frutta in
quantità illimitate, 20 chili di patate, 10 chili di legumi, 50 uova, 5 chili
di pollame, 2 chili di marmellata e di estratto di pomodoro, 2 chili di grasso
di maiale, 2 chili di salumi e l chilo di olio.
Dopolavoro e Convivenze: il regime fascista, per uno dei suoi oh-
biettivi principali, quale quello di organizzare "fascisticamente" ogni mo-
mento libero della vita della popolazione italiana, aveva dato grande impulso
alla fondazione di associazioni dopolavoristiche. Quando scoppiò la guer-
ra, si ritenne, nell'ambito dell'organizzazione del razionamento degli a.li-
menti, che fosse utile convogliare un aspetto di questo, la distribuzione,
per facilità gestionali, verso i Dopolavoro, le strutture dei quali avrebbero
poi distribuito gli alimenti ai propri iscritti. Vi erano poi le Convivenze,
prevalentemente convitti religiosi o civili i quali usufruivano di un corri-
doio privilegiato, appunto come i Dopolavoro, per l'assegnazione dei vi-
veri. Così, durante il conflitto, in uno dei tentativi, fra i tanti, per aggirare
i problemi del razionamento, sorsero come funghi, specialmente nel il 1943
e il 1944 dei Dopolavoro e delle Comunità-convivenze che contribuirono
invece alla confusione e al fallimento totale delle operazioni di raziona-
mento, alimentando anche da parte loro, copiosamente, il mercato nero.
(55) ACS, Ministero dell'Interno, Servizi Annonari, doc. 777.486.h.2, 10 maggio 1944,
interessante memoria sulla disciplina annonaria, a firma Museo, Dirigente del Ser-
vizio Speciale di P.S. per l'Annona.
(56) ACS, ibid. b. 16, doc. 777/238.A.37 del 3.3.1944.
(57) Ordinanza del 4 aprile 1944 pubblicata su "L'Osservatore Romano" del 5.4. 1944.
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