Page 462 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LE  ATTIVITÀ  D'ISTITUTO  DEI  CARABINIERI









                                                                VINCENZO  PEZZOLET



                    Dopo gli  sfortunati  combattimenti con le  truppe di  invasione tede-
               sche seguiti all'Armistizio di Cassi bile, dispersa ogni struttura dell' eserci-
               to  mobilitato,  l'Arma  dei  Carabinieri  ritornò  integra  ai  suoi  compiti
               d'istituto, come già aveva disposto, sin dall'8 settembre  1943, un ordine
               del generale Giuseppe De Stefanis, Sottocapo di S.M. alle Operazioni del-
               lo  S.M.  del  Regio  Esercito.  L'organizzazione  territoriale  dei  Carabinieri
               aveva infatti mantenuto intatta la propria efficienza praticamente su tutto
               il  territorio nazionale in uomini e in mezzi,  che gli  occupanti, almeno in
               un primo momento, non osarono toccare salvo che in casi sporadici. Ov-
               viamente, a mano a mano che i comandanti tedeschi si insediavano in pro-
               vincia, aumentava il controllo e la limitazione dei movimenti e del servizio
               istituzionale. Nel quadro storico generale, a Sud già dal 12 settembre 1943
               il colonnello Romano dalla Chiesa, Comandante della Legione di Bari, aveva
               costituito in quel capoluogo il "Comando Carabinieri Reali dell'Italia Me-
               ridionale", comprendente i reparti della Puglia, della Calabria e della Ba-
               silicata, ove il Governo monarchico di Brindisi, in accordo con gli Alleati,
               aveva quasi immediatamente esteso la  sua autorità. Tali  reparti,  nella  li-
               nea territoriale, erano costituiti da: le Legioni di Bari e Catanzaro; i Gruppi
               corrispondenti alle  rispettive provincie con i dipendenti  Comandi inter-
               medi (Compagnie e Tenenze) e di Stazione. La  fluidità del momento non
               consentì subito di  mantenere efficaci collegamenti con la  Sicilia e la  Sar-
               degna,  ove le  unità dell'Arma locali  operavano autonomamente, comun-
               que sulla linea dell'obbedienza al  Re  e della cooperazione con gli  Alleati.
                    Il  15  novembre successivo  si  costituì,  sempre a  Bari,  il  "Comando
               Carabinieri Reali dell'Italia Liberata", con a capo il generale di Divisione
               Giuseppe Pièche, già Vicecomandante Generale dal23 febbraio al22 luglio








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