Page 532 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'INDUSTRIA  ITALIANA  AL SERVIZIO DEl TEDESCHI                   531


               strategia  postbellica.  Se  non  si  può  dimostrare  una  stretta  relazione,  in
               termini generali,  fra  interessi  della  grande  industria e  attività  dell'aero-
               nautica alleata, diversi episodi consentono di ipotizzare l'esistenza di ben
               precisi canali. Ricordiamo un caso che riguarda la maggiore impresa tori-
               nese. Quando la Fiat, non senza difficoltà, fu  indotta dalle diffuse critiche
               a iniziare la produzione dei Macchi, gli  inglesi bombardarono la linea di
               montaggio in costruzione e a Torino vi  fu  chi  suggerì  "che le bombe erano
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               piovute  dal cielo,  ma fatte  esplodere  da  terra" . <9 >
                    Per concludere possiamo ricordare due vicende, di una persona e di
               una società, nonché un'operazione di guerra che suggerisce come gli obiettivi
               dei  bombardamenti fossero  accuratamente scelti,  anche  per inviare,  vo-
               lendo,  precisi  messaggi.
                    L'ufficio tedesco  del RUK che si  occupava dell'energia elettrica era
               composto anche da uomini della Siemens di Berlino e il capo dell'ufficio,
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               il  dottor Menge,  ebbe stretti  rapporti con la  Edison,<9 l  mentre tra le  fi-
               nanziarie che gestivano gli  investimenti statunitensi nell'industria elettri-
               ca italiana vi era la lnternational Power Securities Co., che aveva prestato
               "quasi 30 milioni di dollari alla Edison, contro obbligazioni garantite sul patrimo-
               nio"  della società elettrica e ai cui vertici sedevano i rappresentanti della
               grande finanza americana e tedesca  interessati allo  sfruttamento delle  ri-
               sorse idroelettriche italiane.<99)  Ma in territorio svizzero anche in campo
               avverso  non  mancavano  le  iniziative,  e  qualche  volta  le  proteste  alleate
               venivano avanzate anche lasciando da parte i consueti canali diplomatici.
               Così  in una  storia  ufficiale  dell'Esercito  svizzero  si  legge:

                    ''La situazione estremamente delicata  in cui venne a  trovarsi il nostro paese
               a causa dell'inizio della guerra aerea totale è stata bene illustrata dal bombarda-
                                  0
               mento di Sciaffusa dell aprile 1944 da parte dei bombardieri americani.  L 'attacco
               fece  quaranta vittime e ingenti danni, e che sia stato effettuato per errore o no,  non
               cambia niente ai suoi effetti.  Gli attacchi aerei subiti dalla Svizzera durante la guerra
               fecero  84  morti  e 260 feriti,  mentre  i  danni furono  valutati a  65  milioni". (lOO)



                (97)  Giuseppe  D'Avanzo,  Ali e poltrone,  Roma,  Ciarrapico,  1976,  p.  335.
                (98)  Enzo Collotti, L'amministrazione tedesca dell'Italia occupata  1943-1945, cit., p.  167-168.
                (99)  M. Fini, 0/igarchia elettrica e Resistenza di fronte al problema della difesa degli impianti.
                    Prime  considerazioni mi caso  della  Società  Edison,  cit.,  p.  257-259.
               (100)  Hans Rudolf Kurz,  Cento  anni di  Esercito  svizzero,  Lugano-Porza,  Edizioni Trelin-
                    gue,  1981, p.  160.









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