Page 527 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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526 ANDREA CURAMI · PAOLO FERRARI
anche a costo di paralizzazioni più incisive in altri settori; norme scritte
bilingue sulle paralizzazioni; interventi dall'alto a difesa dell'industria elet-
trica; intervento di rappresentanti di altri settori industriali a favore del-
l'industria elettrica. La persuasione era che solamente trattando con le più
alte autorità si potessero conseguire risultati concreti. Soltanto così si era
tra l'altro ottenuta, secondo il documento, l'emanazione di "una disciplina
per i trasferimenti di impianti cui appigliarsi per evitarne parecchi'' (pur nella
consapevolezza che non vi era poi certezza che gli impegni sarebbero stati
rispettati). (91)
Nella già ricordata riunione di Bergamo del 13 novembre (riunione
plenaria dei Presidenti germanici e italiani dei comitati Industriali presie-
duta dal generale Leyers e dal Ministro Tarchi), alcuni industriali italiani
sollevarono il problema di un maggiore impegno dei tedeschi di fronte
alle necessità di trasporto data la scarsità di veicoli italiani, sottolineando
inoltre come sempre più difficile fosse la situazione alimentare. Per la que-
stione degli impianti, molte difficoltà derivavano poi dagli accordi con
i militari, come dichiarò uno dei fautori maggiori degli accordi con i te-
deschi:
"Grottanelli. Dichiara che ha constatato che, benché non sempre facile, è pos-
sibile l'accordo con i Presidenti germanici, ma che non è mai possibile l'accordo con
l'autorità militare germanica la quale con l'esportazione, con le distruzioni indiscri-
minate riduce gli accordi e le assicurazioni preventive ad una canzonatura.
T archi. Assicura che l'autorità politica germanica è stata informata e che prov-
vedimenti sono in atto perché non si ripetano gli inconvenienti.
Leyers. Assicura che nessuno vuole canzonare e che sarebbe meglio che i Presi-
denti dei Comitati fossero più attivi perché giungessero al suo tavolo le segna/azioni
in tempo in modo da permettergli d'intervenire tempestivamente".
Quanto ancora fosse necessaria la produzione italiana si evince an-
che da alcune considerazioni tedesche:
'' Gutner presidente germanico siderurgia. Sa che il ministro T archi deplora
che i Presidenti germanici abbiano contatti diretti con le ditte italiane e prega il
ministro di considerare che la situazione impone talvolta rapporti diretti. Afferma
che la manodopera è sufficiente e deplora che gli operai escano ad ogni allarme dal-
l'officina e ne rientrino mezz'ora dopo il cessato allarme. Propone di far lavorare
(91) Per !'"accordo concernente il trasferimento di materie prime, di semilavorati e pro-
dotti finiti", cfr. ivi il testo del 26 ottobre 1944.
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