Page 524 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'INDUSTRIA  ITALIANA  AL  SERVIZIO  DEI  TEDESCHI                523

              settentrionale  non  si procedesse  alla distruzione  ma  solo  alla  inutilizzazione  degli
              impianti.  Kesselring  ricevette istruzioni in proposito  e per giustificarsi inviò al gen.
              Leyers  del  RUK l'allegato  promemoria  dal quale  risulta fra  l'altro  che  a  causa
              del limitato  tempo  e della  mancanza di esplosivo  le  distruzioni  non furono  eseguite
              come  si desiderava.  T archi diede  istruzione perché tecnici italiani dei  vari rami si
              riunissero per definire quali fossero  i metodi meno distruttivi per paralizzare gli im-
              pianti.  Allegate le proposte per la inutilizzazione delle  acciaierie.  In  tutte le  discus-
              sioni fu fatto presente che  nonostante  le promesse  e le  conferme  scritte  rilasciate dal
              gen.  Leyers a non distruggere alcuni impianti dell'Italia centrale, detti impianti fu-
              rono  ugualmente distrutti dai genieri  i  quali solo  da  Kesselring  avevano  ordini in
              proposito.  Per definire questo punto sabato  21  o domenica  22 si  riuniranno  Kessel-
              ring,  Rahn e T archi.  Kesselring in seguito diramerà ordini a tutti i comandi incari-
              cati delle distruzioni. Ad ogni modo un colonnello dello  Stato Maggiore di Kesselring
              rimarrà in continuo contatto col RUK per prendere accordi circa le distruzioni man
               mano  che  la  situazione  bellica  lo  esigerà.''

                   Risulta  a  questo  punto evidente come Kesselring e  il  RUK si  muo-
              vessero  a  partire  da  preoccupazioni  e  obiettivi  diversi:

                   '' Kesselring  vorrebbe  che  le  distruzioni  venissero  effettuate subito  dato  che  la
              situazione militare può cambiare da un momento all'altro dando luogo ad una rapi-
              da guerra di movimento nella pianura padana. Il RUK invece,  spinto dall'indero-
              gabile bisogno di ricevere dall'Italia il massimo possibile di tutti i prodotti, [sostiene
               che si  debba lavorare fino all'ultimo (inciso nostro)}.  Il Sign.  Schlieken capo
              della  siderurgia in  Germania e,  una volta,  anche  dei paesi occupati,  arriva oggi,
              giovedì  19 a  Milano.  Probabilmente  egli porta  delle  precise  istruzioni da  Berlino
               circa  le  distruzioni  degli  impianti  ed il tempo  in  cui  esse  devono  essere  effettuate.
                   Risulta fra l'altro che  T archi abbia scritto a Rahn una lettera circa le distru-
               zioni degli impianti.  In  detta lettera sarebbe fra  l'altro detto  che  l'operato  dei tede-
              schi nelle  zone dalle quali essi si sono  ritirati ha sollevato fra il popolo  italiano un
              sentimento di odio  così profondo che accorreranno  decenni prima di poter/o  mitigare.
               Spero  poter procurare  una  copia  di  tale  lettera". (S6l
                   A fine mese abbiamo un resoconto particolarmente interessante, dal
               quale traspare, oltre ai  timori - che sarebbero restati fino  alla  fine  della
               guerra  - che  i  tedeschi  effettuassero  distruzioni  all'ultimo  momento,  la
               consapevolezza che conservare gli  impianti avrebbe evitato una dura rea-



               (86)  Resoconto  redatto  a  mano,  in  Archivio  Insmli,  CVL,  b.  9,  f.  l,  sf.  l.








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