Page 521 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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              delegati ... ritardando così i necessari accordi".  A Como, il  l 7 ottobre, fu  comu-
              nicato che i due governi due giorni prima, in una riunione cui aveva par-
              tecipato  anche  Kesselring,  avevano  concordato la  paralisi  in  luogo  della
              distruzione e che in tale occasione i tedeschi avevano proposto "di limitare
              la  distruzione  o paralisi  ai soli  impianti  elettrici".  Proposta  rifiutata  dai  co-
              mitati che preferirono prefigurare paralizzazioni  nei  propri settori,  desi-
              derando  scongiurare  che  il  settore  della  produzione  di  energia  venisse
              gravemente  danneggiato.
                   La preoccupazione non venne rapidamente dimenticata. Secondo una
              comunicazione  "riservatissima"  di  Rocca  del  20 ottobre,  inviata  a  tutte
              le  aziende siderurgiche e riportata, con qualche modifica, dal "Bollettino
              settimanale d'informazioni" dell'l l  dicembre  1944,rB3l di  fronte alla  pro-
              spettiva  di  "radicali  distruzioni",  egli,  scrivendo  il  l O ottobre a  tutte le
              aziende siderurgiche quale presidente del Comitato industriale della side-
              rurgia, si  era espresso in questi termini, ribadendo tra l'altro come la  po-
              sizione di Leyers  fosse  ben lontana  dalla  volontà  di  razziare le  risorse  in
              maniera indiscriminata, essendo piuttosto mossa dal desiderio di organiz-
              zare  uno  sfruttamento  razionale  del  potenziale  industriale  italiano:
                   ''Le preoccupazioni più gravi si  riferiscono  agli  impianti  elettrici  dai  quali
              tutte  le  industrie  attingono  l'energia  necessaria  per  il loro  funzionamento.
                   Abbiamo  ritenuto  nostro  dovere fare  ogni possibile  tentativo per  evitare  una
              così grave jattura e non abbiamo perso occasione per agire in tale senso, proponendo
              che non si proceda mai alla radicale distruzione, ma soltanto ad una parziale messa
              fuori servizio degli impianti mediante la inutilizzazione per qualche mese di alcune
              parti principali  degli  impianti stessi.
                   Le nostre proposte avevano trovato  la comprensione del gen.  Leyers, talché gli
              organi  del  RUK in  alcune  zone  (e  particolarmente  in  Liguria)  hanno  concordato
              con i dirigenti delle aziende le disposizioni relative alla inutilizzazione degli impianti''.

                   Furono  poi  prese  misure  per  evitare che  dirigenti  e tecnici  italiani
              potessero collaborare con  truppe tecniche tedesche ugualmente decise ad


              (83)  Cfr.  Archivio  Insmli,  Fondo  Merzagora,  b.  16,  f.  13.  Il  documento  è seguito  da
                  un "piano di  paralizzazione dell'industria siderurgica"  che sottolinea tre punti:  in
                  primo  luogo  che  la  produzione  industriale siderurgica  italiana  è solamente l'l %
                  di  quella  americana e che quindi  l'interesse americano  per le  nostre capacità pro-
                  duttive non  poteva che  essere limitato; in  secondo luogo che le  scorre erano quasi
                  esaurite e che mancavano i rifornimenti tedeschi;  infine che la  paralizzazione della
                  produzione  idroelettrica  a  uso  industriale  bloccava  la  produzione  industriale  nel
                  suo  complesso  (19  ottobre  1944).








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