Page 521 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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520 ANDREA CURAMI · PAOLO FERRARI
delegati ... ritardando così i necessari accordi". A Como, il l 7 ottobre, fu comu-
nicato che i due governi due giorni prima, in una riunione cui aveva par-
tecipato anche Kesselring, avevano concordato la paralisi in luogo della
distruzione e che in tale occasione i tedeschi avevano proposto "di limitare
la distruzione o paralisi ai soli impianti elettrici". Proposta rifiutata dai co-
mitati che preferirono prefigurare paralizzazioni nei propri settori, desi-
derando scongiurare che il settore della produzione di energia venisse
gravemente danneggiato.
La preoccupazione non venne rapidamente dimenticata. Secondo una
comunicazione "riservatissima" di Rocca del 20 ottobre, inviata a tutte
le aziende siderurgiche e riportata, con qualche modifica, dal "Bollettino
settimanale d'informazioni" dell'l l dicembre 1944,rB3l di fronte alla pro-
spettiva di "radicali distruzioni", egli, scrivendo il l O ottobre a tutte le
aziende siderurgiche quale presidente del Comitato industriale della side-
rurgia, si era espresso in questi termini, ribadendo tra l'altro come la po-
sizione di Leyers fosse ben lontana dalla volontà di razziare le risorse in
maniera indiscriminata, essendo piuttosto mossa dal desiderio di organiz-
zare uno sfruttamento razionale del potenziale industriale italiano:
''Le preoccupazioni più gravi si riferiscono agli impianti elettrici dai quali
tutte le industrie attingono l'energia necessaria per il loro funzionamento.
Abbiamo ritenuto nostro dovere fare ogni possibile tentativo per evitare una
così grave jattura e non abbiamo perso occasione per agire in tale senso, proponendo
che non si proceda mai alla radicale distruzione, ma soltanto ad una parziale messa
fuori servizio degli impianti mediante la inutilizzazione per qualche mese di alcune
parti principali degli impianti stessi.
Le nostre proposte avevano trovato la comprensione del gen. Leyers, talché gli
organi del RUK in alcune zone (e particolarmente in Liguria) hanno concordato
con i dirigenti delle aziende le disposizioni relative alla inutilizzazione degli impianti''.
Furono poi prese misure per evitare che dirigenti e tecnici italiani
potessero collaborare con truppe tecniche tedesche ugualmente decise ad
(83) Cfr. Archivio Insmli, Fondo Merzagora, b. 16, f. 13. Il documento è seguito da
un "piano di paralizzazione dell'industria siderurgica" che sottolinea tre punti: in
primo luogo che la produzione industriale siderurgica italiana è solamente l'l %
di quella americana e che quindi l'interesse americano per le nostre capacità pro-
duttive non poteva che essere limitato; in secondo luogo che le scorre erano quasi
esaurite e che mancavano i rifornimenti tedeschi; infine che la paralizzazione della
produzione idroelettrica a uso industriale bloccava la produzione industriale nel
suo complesso (19 ottobre 1944).
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