Page 516 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'INDUSTRIA  ITALIANA  AL  SERVIZIO  DEI  TEDESCHI                 515

                    Da quanto  detto,  appare chiaro  che  non  si  riesce  neppure lontana-
               mente a  raggiungere  il  numero  di  velivoli  italiani,  nuovi  di  fabbrica  che
               i tedeschi hanno dichiarato di aver acquM;ito.  Si  tenga inoltre presente che
               all'attività di costruzione prevista dal "programma italiano", si  affiancava
               quella  altrettanto rilevante  delle  riparazioni  e adeguamento  agli  standard
               tedeschi, nonché quella della demolizione per il recupero di materie prime
               e  soprattutto  di  cuscinetti  a  sfere.
                    Per quanto riguarda il "programma germanico" si parla di commesse
               per circa 600 milioni assegnate a ditte italiane fino  al novembre del  1944
               per la costruzione di ali e fusoliere per velivoli da caccia, ovvero per i Me.109,
               Me.262, FW.190, Ta.152 e per gli He.219. Sembra che fino a fine novem-
               bre 1944 siano state consegnate parti di fusoliera per un valore di 459 mi-
               lioni,  708 motori Daimler Benz DB 605  (al  31  agosto  1944) e pezzi vari,
               per  questi  e  per  altri  propulsori  tedeschi,  per  un  valore  di  599 milioni.

                    Se a queste somme aggiungiamo quelle spese per la costruzione delle
               V.1  e V.2, lavorazioni nelle quali erano coinvolte, fra le  altre, la Vanzetti,
               (rampe di lancio), la Borletti (strumenti di guida) e la CANSA (impennaggi
               e parti della fusoliera), deve allora essere considerata in una differente pro-
               spettiva  l'esigenza  strategica  di  molti  bombardamenti.



               La linea tedesca nelle  fonti  della Resistenza

                    In realtà quanto deciso in Italia si inseriva in un contesto più ampio,
               caratterizzato in primo luogo dalle decisioni di Hitler e di Speer in relazio-
               ne alle crescenti difficoltà militari. Sostanzialmente vennero emanate diret-
               tive  di  diverso  tipo.  In  Oriente,  nel  settembre  1944,  venne  ordina~o di
               distruggere gli  impianti industriali  che  la  Wehrmacht  non era in grado di
               difendere. Diversamente, in Occidente le linee principali di azione furono
               ispirate al trasferimento e alla paralizzazione di macchinari e impianti. Speer
               per il territorio del Reich  nominò i presidenti delle Commissioni di arma-
               mento per la paralizzazione delle unità produttive che si  sarebbero dovute
               lasciare al nemico e chiese ai Gauleiter di mantenersi in contatto con loro.
               Egli istruì inoltre le sue unità di trasporto in Occidente perché si mantenes-
               sero tempestivamente. a  disposizione dei  presidenti delle  Commissioni ar-
               mamenti.








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