Page 514 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'INDUSTRJA  ITALIANA  AL SERVIZIO  DEI  TEDESCHI                  513

               concessa  l'autorizzazione  ( 11  marzo  1944)  per  orari  di  la v oro  di  60  ore
               settimanali. Come già  detto,  alla  Breda erano  stati  assegnati  quattro  pro-
               grammi di  costruzione (due  per  il  FW  190, uno_per  il  Ta.152  e uno  per
               il  Ta.154) e uno di  riparazioni sempre per il  FW190 (con  parti costruite
               dalla  Fiat).
                    Come  le  autorità germaniche avevano  imposto,  la  Piaggio  si  era  de-
               centrata a  Ceva,  Alba  e Trinità.  Così  la  Breda aveva  aperto  quattro linee
               di  montaggio  a Torneamento, tre a  Lissone  presso  la  Rivolta,  la  Arosio  e
               la Saisa, una a Mariano Comense presso la Mauri e una a Giussano presso
               la  Bernasconi,  tutte  dedicate  alla  produzione  Focke-Wulf,  avendo  decen-
               trato gli  uffici  a  Guastalla  e  il  reparto  progettazione  a  Laveno.  A  Bresso
               rimaneva la costruzione degli inutili Macchi C.202 e dei Cant.Z.1018, ma
               questo gli  americani  probabilmente  non  lo  sapevano,  pur avendo  sicura-
               mente avuto  notizie in marzo o aprile dell'inizio della  produzione in serie
               per  la  ditta  germanica.
                    Per meglio  chiarire  il  problema della  produzione di  velivoli  durante
               la  RSI,  è opportuno avere presente che siamo dinnanzi a due serie di dati
               sulle costruzioni, che,  seppure incomplete e bisognose di  maggiori  riscon-
               tri, evidenziano l'esistenza di due distinti "programmi" di produzione per
               l'industria aeronautica. Il  primo, chiamato "programma italiano", riguar-
               dava essenzialmente la realizzazione o il completamento di aerei italiani già
               in produzione anteriormente all'armistizio, in buona parte ormai obsoleti.
               È il  programma  dichiarato  dagli  stessi  manager al  termine  della  guerra  e
               che  venne  attuato  nelle  sedi  industriali  tradizionali,  che  nel  1944 furono
               sottoposte a pesanti bombardamenti da parte degli americani, di dimensio-
               ni  che  non sembrano commisurate al  reale valore bellico della produzione
               in corso. Il "programma germanico", definito sin dagli ultimi mesi del1943
               con una segretezza che  fino  a oggi  è stata conservata  negli  studi italiani (e
               prima ancora  nelle  rivendicazioni delle industrie aeronautiche italiane nel
               dopoguerra) riguarda la costruzione di parti di aerei tedeschi in stretta col-
               laborazione con le autorità germaniche e venne sviluppato in sedi decentrate.

                    A dirigere il  "programma germanico", alle dirette dipendenze del ge-
               nerale Hans Leyers,  vi  erano l'Oberst ing.  Hubert Schwencke,  responsabile
               dal  18  settembre  1943  di  tutte  le  industrie italiane  produttrici di  cellule,
               l'Oberst ing. Gaudich, responsabile delle industrie motoristiche, e l'Oberst ing.
               Wrede,  da  cui  dipendevano  le  industrie  di  accessori.








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