Page 510 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'INDUSTRIA  ITALIANA  AL  SERVIZIO  DEI  TEDESCHI                509

                   Rimandando a un altro lavoro per alcune considerazioni sull'affidabilità
               delle cifre che proponiamo, la produzione di mezzi da combattimento per le
               autorità germaniche avrebbe dato il seguente gettito alla fine di ottobre 1944:

               c.a.  L35                17             smv  75/34  M.42          80
               c.a.  L40                15             smv  comando  M.  42      32
               c.a.  L40 centri  radio   2             smv  75/34  M.43            8
               c.a.  M.42               28             smv  75/46  M.43           6
               c.a.  P.40  con  motore   57            smv  105/25  M.43         84
               c.a.  P.40  senza  motore   40          autoblinda  AB41          23
               smv  L40                 74             autoblinda  AB43          48
               smv  comando  L40        46             autoblinda  Lince         78
               smv  75/18  M.42         55             littorine  blindate         7

                   Le  costruzioni  navali  maggiori  per le  autorità germaniche  sono  note
                                                                     6
               e di importanza trascurabile dal punto di vista strategico.<5>  L'attività più
               remunerativa e importante fu la costruzione di materiale da ponte e di tra-
              ghetti, utilizzati per ripristinare nottetempo le comunicazioni stradali e fer-
               roviarie  fra  le  rive  dei  fiumi,  interrotte  durante  il  giorno  dai  caccia
              bombardi.eri  anglo-americani.  A tale  attività  si  dedicarono  tra  gli  altri  la
              SIAI  e la  Caproni.  Per quest'ultima  società,  è nota  la  commessa  per  100
              traghetti  del  novembre  1944.  L'ing.  Caproni si  difese  di  fronte  alla  com-
              missione di epurazione affermando che:  "si riuscì a ritardare di tanto le conse-
              gne,  che  le  stesse  a  tutto  il mese  di aprile  1945 furono  limitate a  sole  23 unità.  In
              pari tempo  i  Cantieri  di  Venezia  approntarono  e consegnarono  ben  100 unità".

                   Un diverso citato documento interno recita, invece, che i traghetti da
               sei barche costruiti furono  58 e che:  "i traghetti effettivamente ritirati dai tede-
              schi sono stati soltanto n.  20,  mentre dei  rimanenti 38 esistenti in Ditta al 25 aprile
               u.s., n.  30 sono stati prelevati dagli Alleati e n.  8 sono tuttora esistenti presso di noi".
                   Quest'ultima considerazione può forse spiegare come mai tanto la Ca-
               proni di  Talie9.o,  quando la  SIAI  non  subirono  bombardamenti  durante
               l'ultimo  periodo  di  guerra,  probabilmente  per  il  vantaggio  americano  di
               non doversi  trainare al  seguito  il  materiale  da  ponte necessario  per attra-




               (65)  Cfr.  Erminio'Bagnasco, Achille Rastelli,  Le costruzioni navali italiane per l'estero.  Cento-
                   trenta anni di prestigiosa presenza  nel mondo, supplemento alla  "Rivista marittima",  di-
                   cembre  1991  e  A.  Curami,  Miti  e realtà  dell'industria  bellica  della  RSI,  cit.








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