Page 507 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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506 ANDREA CURAMI- PAOLO FERRARI
SAFOR di Borgomanero e della ILV A di Lovere, alle 50 t richieste sia dal
Catenificio Campanari di Lecco, sia dal Catenificio Bertolini pure di
Lecco.< 56 l
Quello che colpisce da questo primo sommario esame è sia la mobili-
tazione di una miriade di piccole e medie industrie meccaniche, sia la con-
centrazione della produzione in alcune zone come il Varesotto, il Novarese
e il Comasco, oltre al tradizionale Bresciano, con tutti i vantaggi logistici
che ne potevano derivare anche a causa dalla vicinanza con la neutrale
Svizzera, paese di passaggio delle merci per la Germania.<57l
Secondo la citata indagine dei primi del 1944, le fabbriche di auto e mo-
toveicoli in attività erano 3 U 58 l Il citato documento del 10 dicembre 1944<59)
riporta, inoltre, le seguenti forniture nei 13 mesi seguenti l'armistizio:
biciclette 30000
motociclette 2805
motocarri 622
automobili 3097
ambulanze 385
autocarri 9610
semicingolati Breda 61 180
trattori 1221
rimorchi 1535
(56) "Elenco delle ditte che producono mumzwm in Italia", in Bollettino settimanale
d'informazioni, n. 24, 17 gennaio 1945 (conservato in Archivio lnsmli). Secondo
BA-MA, RW32/8, KTB des Heeresgruppewirtschaftsfuhrer (dal 7 agosto al 10 novem-
bre 1943), già dal 25 settembre 1943 erano stati commissionati sette milioni di
granate d'artiglieria alla Baschieri & Pellagri di Bologna, 500 t di cariche sagomate
da demolizione alla Dinamite Nobel e un non precisato quantitativo di mine anti-
carro al Deposito centrale materiale del Genio di Peschiera. Nella medesima data
venivano commessi 6000 fucili 91 alla Armitalia, ricamerati per la cartuccia tedesca.
(57) Torneremo sulla questione nelle conclusioni, rifacendoci al saggio di Maximiliane
Rieder, "Aspetti economici dell'occupazione tedesca in Italia", in Rivista di storia
contemporanea, 1993, n. 2-3.
(58) BA-MA, Wi IB 1.27. Anche in questo caso, l'elenco non appare tra i più affidabili
in quanto vi compaiono, tra le altre, ditte come la Citroen italiana, non più in atti-
vità dal 1935, e la Diatto di Torino, che aveva sospeso le costruzioni automobilisti-
che nel 1927 dedicandosi alla produzione di motocompressori, gruppi elettrogeni
e motopompe, anche se circola un'insistente voce di un ritorno alle costruzioni au-
tomobilistiche nel 1944-45 "mediante lo studio e la progettazione di prototipi di autoveicoli
per conto della Società Galileo, iniziativa peraltro non condotta in porto" (Museo dell'Auto-
mobile Carlo Biscaretti di Ruffia, Marche italiane scomparse, Torino, 1977, p. 93-94).
(59) Der Generalbeauftragte fur Italien des Reichsminister fur Rustung und Kriegsproduktion, (il-
leggibile) ausstellung der vom OKH-WA A Italien, ci t.
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