Page 503 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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502 ANDREA CURAMI - PAOLO FERRARI
Opinione che veniva confermata il 1° settembre 1944, quando fusti-
lato un rapporto sull'importanza delle industrie dell'Italia settentrionale
nell'ipotesi di un possibile sgombero del paese fino alle «posizioni preal-
pine». Anche in questa occasione venne ribadito il ruolo svolto dall'indu-
stria italiana sia nella fabbricazione di armi ("produzione per il Reich e copertura
dei fabbisogni delle truppe in Italia per armi, munizioni e manutenzione"), sia per
l'economia bellica in generale ("commesse all'industria elettromeccanica, della
meccanica fine, ottica e delle macchine utensili").< 47 l
Va poi sottolineato che nel febbraio 1944 il generale Leyers aveva
affermato che:
"il primario compito da assolvere nell'area italiana è quello nel settore degli arma-
menti e dell'economia bellica. Se da parte tedesca ci si occupa dell'economia in gene-
rale, questo avviene in primo luogo per creare le premesse generali per il sostenimento
della produzione di armi e bellica in generale, al fine di provvedere un sistema coor-
dinato alle spalle delle truppe combattenti" .<48)
E ancora il 22 novembre 1944, nel corso della terza riunione della
Commissione armamenti a Como, il generale Leyers dichiarava di avere
tre grandi compiti;
" ... primo la produzione per il fabbisogno del Reich, in secondo luogo l'approvvigio-
namento del Reich con materie prime e macchine che, secondo le decisioni degli uffici
tedeschi e italiani corrispondentemente agli accordi conclusi, non sono assolutamente
necessarie alla produzione in Italia, ed infine la produzione per il fabbisogno in
(47) Bama, RW4-v.686, rapporto del 1° settembre 1944. Nel documento si specifica
che dal settembre 1943 al giugno 1944, l'industria italiana aveva fornito 12 000
autoveicoli, 375 mezzi da combattimento, 2200 motori d'aeroplano, 120 aerei da
trasporto, 402 velivoli da combattimento, 41 navi da guerra (per 20 000 tonnellate
di stazza) e 12 navi da carico (9000 tonnellate di stazza), oltre al 5% del fabbiso-
gno di munizioni. Secondo un successivo rapporto del 27 settembre 1944 le nostre
industrie avrebbero fornito nel solo mese di giugno 1944 80 aerei bellici (3% del-
l'intera produzione per il Reich), 668 autocarri (5% ), 275 auto (20% ), 359 moto
(12%) oltre a 220 carri armati e 59 semoventi, probabilmente dal settembre 1943
a quella data. D'altronde, Enzo Colloni aveva già fornito fondamentali elementi
di giudizio sul ruolo dell'industria bellica italiana nell'economia bellica tedesca, pub-
blicando un lungo promemoria stilato dal generale Leyers il 27 maggio 1944 sulla
produzione bellica in Italia: E. Collotti, L'amministrazione tedesca dell'Italia occupata
1943-1945. Studio e documenti, Milano, Lerici,1963, doc. 46 p. 324 e sg.
(48) NAW (National Archives Washington), T501, 333/1215 e sg., allegato n. 4 al rap-
porto giornaliero n. 1060/44 del 15 febbraio 1944.
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