Page 502 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'INDUSTRIA ITALIANA AL SERVIZIO DEI TEDESCHI 501
Data questa disposizione, i dirigenti industriali che la pensavano come Rocca dovet-
tero diventare graditi interlocutori di quei rappresentanti tedeschi in Italia il cui
scopo era quello di un efficace, ma proprio per questo non distruttivo, sfruttamento
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delle capacità industriali italiane''. < 3>
A questo punto è opportuno analizzare quale pratica attuazione ab-
bia avuto in Italia il decreto hitleriano del 13 settembr~ 1943, con la no-
mina di Albert Speer a plenipotenziario della produzione militare italiana,
al fine di valutare le effettive dimensioni degli affari portati a buon fine
dalle nostre industrie.
Va in primo luogo sottolineato che l'economia bellica tedesca soffri-
va di tre gravi limiti: il primo costituito dalla insufficiente produzione di
acciai speciali, il secondo dalla indisponibilità di industrie subfornitrici
di parti staccate e il terzo, in parte correlato al precedente, dalla carenza
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di manodopera specializzata.< > Queste esigenze portavano alla richiesta
di Speer per un investimento di l 0-15 miliardi di lire nei mesi di novem-
bre e dicembre 1943 nell'economia bellica italiana per porla nuovamente
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in funzione, convertendola agli standard germanici.< 5l
Se non siamo in grado di valutare l'entità delle somme effettivamen-
te erogate alle industrie di guerra nazionali, possiamo, tuttavia, rammen-
tare che nei verbali delle riunioni tra Hitler e Speer del giugno 1944 si
trova questo appunto:
"19.-22.6.1944
16. Il Fiihrer richiama ancora una volta l'attenzione sull'importanza della produ-
zione bellica italiana sul gettito complessivo e comunica che mancherebbe circa il 15 %
della produzione totale di armamenti del Reich se l'Italia non costruisse più per noi.
Il Fiihrer sottolinea che gli è chiara l'importanza e che da parte sua non avrebbe
tollerato nessuna ingerenza anche nei trasporti dei prodotti forniti dall'industria
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bellica". < >
(43) L. Klinkhammer, L 'occupazione tedesca in Italia 1943-1945, cit., p. 197.
(44) Sul problema cfr. A. S. Milward, L'economia di guerra della Germania, Milano, Ange-
li, 1971, passim.
(45) ADAP, serie E, vol. VII, doc. 21, p. 38, rapporto del 6 ottobre 1943.
(46) W. A. Boelche (a cura di), Deutschlands Rustungs im Zweiten Weltkrieg. Hitlers Konfe-
renzen mit Albert Speer 1942-1945, Frankfurt a.M. 1969, p. 385. Commentava il cu-
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ratore: "Ail gennaio 1944, oltre agli impianti di lavorazioni petrolifere e ai cantieri navali,
nel solo Nord Italia erano in attività 27 fabbriche di aerei (tra le quali l'Alfa Romeo), la
maggior parte concentrate intorno a Milano, e 64 fabbriche di armi e munizioni, che parimenti
si trovavano principalmente nell'Italia nord-occidentale, intorno a Genova, Torino e Milano'' .
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