Page 497 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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496 ANDREA CURAMI · PAOLO FERRARI
Quando sia necessario colpire la produzione bellica tedesca con interruzione delle li-
nee elettriche basta limitarsi a quelle distruzioni che possano paralizzare per alcuni
giorni o per alcune settimane il regolare funzionamento dell'industria".
Subito dopo si precisa un ordine di importanza da seguire nell' even-
tuale opera di sabotaggio:
''Si deve quindi assolutamente evitare di danneggiare le turbine, gli alternato-
ri e i trasformatori la cui sostituzione può richiedere anche qualche anno. È anche
sconsigliabile il danneggiamento degli interruttori e dei quadri, perché a liberazione
avvenuta - liberazione che è vicina - ci sarà estremamente difficile provvedere alla
loro riparazione.
Conviene invece interrompere le linee, danneggiando qualche sostegno, possibil-
mente nelle località meno accessibili (preferibile sul culmine dei dossi) e danneggiare
le opere di chiusura (valvole, paratoie, saracinesche) delle condotte forzate o gallerie
in pressione, prendendo possibilmente accordi col personale in posto.
Per gli stabilimenti industriali è da evitare il danneggiamento delle macchine
e l'incendio dei fabbricati, come si è verificato in qualche parte.
In caso di necessità conviene danneggiare le cabine elettriche di alimentazione
e cioè i quadri e gli interruttori; ma questo deve essere fatto solo nei casi di provata
necessità per le difficoltà che avremo dopo a procedere alle necessarie riparazioni.
Se necessario si possono ancora danneggiare i trasformatori limitandosi però per i
grandi trasformatori a rompere gli isolatori passanti che sono oggi praticamente inso-
stituibili, ma, ripetiamo, questo deve essere fatto solo in caso di provata e assoluta
necessità''.
Che la difesa non potesse dipendere unicamente dall'impegno della
Resistenza emerge da molti documenti prodotti dallo stesso movimento
di liberazione. Così in un documento del Comando Volontari della Liber-
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tà della metà di febbraio 1945 <3 > relativo alla Valtellina, cioè a uno dei
nodi decisivi nel sistema di produzione dell'energia elettrica, si precisano
le condizioni che avrebbero consentito la difesa degli impianti: "occorre che
i tedeschi, oltre a rinunziare alla ritirata lungo la Valtellina, abbandonino anche
la determinazione di opporre resistenza agli alleati avanzanti, valendosi del sistema
(32) Il documento costituisce la risposta al "foglio in data 12 febbraio 1945 del coman-
do Lombardia delle formazioni Giustizia e Libertà, all'oggetto: 'Compiti operati-
vi"' e si articola in: Progetto sommario per l'interruzione della strada dello Stelvio;
Interruzione della strada dell'Aprica; Sabotaggio delle opere di fortificazione; Pro-
tezione degli impianti elettrici (da cui si cita), in Archivio Ismli, CVL, b. 93, f. 5.
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