Page 493 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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              di conservare la maggiore quota possibile di materiali bellici, sia con l'in-
              tento di accrescere le difficoltà di riorganizzazione da parte alleata dei ter-
              ritori  occupati.
                   Finalizzare la produzione elettrica allo sforzo bellico comportò misu-
              re  in parte analoghe  a  quelle  adottate  negli  altri  comparti  dell'industria
              italiana.  Come si  vedrà nel  corso di  questo  intervento,  diverse  industrie
              decentrarono parte delle proprie produzioni giudicate di particolare rile-
              vanza dai tedeschi  che le  incentivarono con assegnazione di materie pri-
              me  e  abbondanti  commesse.
                   Analogamente, la Superpila di Firenze, "produttore di pile e batterie elet-
              triche- nel suo genere il più importante d'Italia - da anni fornitore dei Ministeri
              della  Guerra,  Marina,  Aviazione (sic)",  ausiliario dal  1935  e da quell'anno
               quasi  interamente  dedicatosi  a  produzioni  belliche,  venne  parzialmente
               decentrato, allo scopo di sfuggire alle incursioni aeree, nell'aprile del1943
               (presso Magenta, in provincia di Milano).  Dopo una sospensione succes-
               siva  al  2 5 'luglio,  il  decentramento  riprese  dopo 1'8  settembre "quando  il
               Comando  Militare  Tedesco ...  ordinò ... che ... dovesse  essere  condotto  a  termine  con
              tutta sollecitudine,  e diede incarico ad alcuni esperti tedeschi di installarsi nello Sta-
               bilimento ponendo/o sotto  la  sua  'protezione'.  Il Comando  tedesco  ordinò infatti che
              il decentramento dovesse essere condotto a termine con tutta sollecitudine, e diede inca-
               rico  ad alcuni esperti tedeschi di installarsi nello  stabilimento Superpila  di  Firenze
              per portare  urgentemente  a  termine  l'opera.
                   Così  i principali macchinari e parte delle  materie prime furono,  dal dicembre
               194 3  al maggio  1944, asportati  e condotti  a  Corbetta.  A  Firenze  non  rimaneva
              che  uno  stabilimento parzialmente  mutilato.  La  mutilazione divenne  quasi  totale
               (eccetto  un  impianto per la  lavorazione dei  minerali al manganese),  quando dalla
               metà di giugno alla metà di  luglio  1944 gli esperti tedeschi - contrariamente agli
              accordi prestabiliti - ordinarono ed effettuarono il prelievo dei rimanenti macchina-
               ri e materie prime.  Così lo  Stabilimento Superpila, che fino al giugno  1944 contava
              circa 800 dipendenti, è venuto a trovarsi in quella triste situazione che è facile im-
                        25
               maginare! < >.


               (25)  Il  documento,  opera  della  Commissione  interna  di  fabbrica  e  datato  Firenze,  19
                   maggio 1945, era motivato dalla richiesta di ritorno di macchinari e materie prime
                   alla sede originaria. Esso precisava che essi "risultano trovarsi, ora, intatti a Corbetta"
                   (cfr.  Archivio  Insmli,  CLNAI,  b.  58,  f.  5,  sf.  5).








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