Page 494 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'INDUSTRIA  ITALIANA  AL  SERVIZIO  DEI  TEDESCHI                493

                    Successivamente,  nel  momento  in cui  divenne  palese  la  prospettiva
               di abbandono dell'Italia, si  devono invece chiamare in causa una serie di
               sforzi  convergenti,  da  parte delle  società  elettriche ma anche  di  tutti gli
               altri  attori  in  scena  - partigiani,  alleati,  tedeschi  - nel  raggiungimento
               dell'obiettivo  della  salvaguardia  del  patrimonio  dei  grandi  complessi  fi-
               nanziari  e  industriali  del  nord.

                    La  salvaguardia degli  impianti fu  quindi il  risultato della volontà di
               spinte diverse ma convergenti. L'aiuto finanziario e organizzativo da par-
               te  delle  società elettriche e  della  Edison  in particolare  non  mancò.  Sono
               noti gli appoggi al movimento partigiano da parte della società, che orga-
               nizzò la difesa armata degli impianti e aiutò la I divisione alpina Valtelli-
               na, finanziata anche dai servizi segreti anglo-americani. La  Edison si  legò
               poi  agli  anglo-americani  nella  promozione  del  V AI,  in  concorrenza  con
               il movimento popolare, che si  definiva "apolitico" e ribadiva fin dallo sta-
               tuto la necessità di difendere gli impianti. In Valtellina i garibaldini erano
               al Sud,  "Gi~stizia e Libertà" (in  realtà di  orientamento monarchico) era
               attiva al  Nord.  Soprattutto il  partito d'azione di  Milano  si  occupò  della
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               difesa  degli  impianti,  creando  anche  un  apposito  ufficio< >.
                    Quanto fosse  rilevante  la  questione lo  si  ricava  anche dal  fatto  che
               dalla  fine  dell'estate  del  1944 cessarono  sostanzialmente  nei  documenti
               partigiani gli appelli al sabotaggio.  Gli americani ipotizzavano infatti un
               imminente crollo tedesco e pensavano quindi al dopoguerra, e in partico-
               lare  alle  difficoltà  di  far  nuovamente  funzionare  il  sistema  economico.
                    Sotto  il  profilo  militare,  risulta  interessante un  documento  del  Co-
               mando  Generale  del  Corpo  Volontari  della  Libertà  del  14  novembre
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               1944, < > che - dopo aver ricordato che i tedeschi avevano  "spietatamente
               e radicalmente distrutto tutti gli impianti di produzione, trasformazione e trasporto
               dell'energia elettrica"  nel corso della  ritirata e che "questo è il loro programma
               anche per l'Italia settentrionale"  - prescriveva minutamente come si dovesse


               (26)  Su tutta la  questione degli  appoggi degli  elettrici alla  Resistenza;  dei  loro  rapporti
                   con gli anglo-americani, della costituzione dei Volontari Armati d'Italia cfr.  M. Fi·
                   n i, Oligarchia elettrica e Resi.rtenza di fronte  al problema  della  difesa  degli  impianti. Prime
                   considerazioni sul caso  della  Società  Edison,  cit.,  nonché il  saggio (e  le  testimonianze in
                   esso comprese) di M.  Fini, Franco Giannantoni, La Resistenza più lunga. Lotta parti-
                   giana  e difesa  degli  impianti  idroelettrici  1943-1945,  cit.
               (27)  Museo  del  Risorgimento  di  Milano,  Archivio  guerra,  Cart.  318.








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