Page 495 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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              raggiungere l'obiettivo della  difesa  degli  impianti.  Il  documento rientra,
              analogamente al  messaggio  di  Alexander  del  6  settembre,  nelle  direttive
              diramate a partire dalla fine estate del  1944, in relazione all'errata previ-
              sione fatta  dagli  alleati  di  una  sconfitta  tedesca  entro un breve periodo,
              ispirate alla cessazione delle azioni di sabotaggio per riservare il massimo
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              impegno  al  salvataggio  degli  impianti. < l
                   Soffermiamoci un momento sugli aspetti strettamente militari. Dopo
              aver indicato che sarebbe probabilmente stato necessario distogliere "for-
              ze  dagli  obiettivi  della  pianura",  il  documento  così  continuava:
                   "L'armamento dovrà  essere adeguato allo scopo. Per la difesa  delle dighe,  co-
              struite in alta montagna, potranno normalmente bastare pochi uomini decisi provve-
              duti di 1-2 armi automatiche.  Più difficile, problematica spesso,  sarà la difesa delle
              centrali  a  valle  ed in piano, specie  se facilmente  accessibili  e sulle  vie  di  ritirata
              dei  tedeschi.  Tuttavia  anche il problema  della  loro  difesa  deve  essere  caso per caso
              coscienziosamente vagliato.  Non sono infrequenti i casi in cui una mitragliatrice ben
              piazzata, che salti fuori al momento buono, può salvare centrali preziose, come quel-
              la  dell'Adda tra  Paderno  e Cassano."

                   Dopo aver  indicato la  necessità di  individuare "le stazioni di  trasfor-
              mazioni (sic)  essenziali all'alimentazione della  città e le  centrali termiche di  riser-
              va", precisando quindi quale fosse la  migliore disposizione delle forze,  il
              documento  ribadiva  le  scarse  possibilità  di  fuoco  delle  unità:
                   "Mancano purtroppo quasi sempre alle nostre formazioni  le  armi,  tanto più
              le  automatiche,  e tanto più  il munizionamento, per  la  nostra  attività  normale di
              guerra e di guerriglia,  tanto più possono mancare per questo compito.  Dobbiamo spe-
              rare negli aviorifornimenti degli  Alleati, che  hanno fatto  in proposito precise e for-
              mali promesse.  Questo comando ha già più volte insistito, e insisterà, perché ci diano
              mezzi adeguati  agli  obblighi  che  ci  chiedono  di  assumere''.
                   La  lunga citazione si giustifica a  nostro parere perché delinea  quali
              fossero le reali possibilità di salvaguardare gli impianti di produzione del-
              l' energia  qualora  si  fosse  inteso  farlo  ricorrendo  unicamente  a  garanzie
              di  tipo  militare.
                   A questo "primordiale dovere nazionale" si  doveva in ogni caso ot-
              temperare giovandosi di un importante quanto in parte scontato appoggio:



              (28)  M.  Fini,  Oligarchia elettrica e Resistenza di fronte  al problema della  difesa  degli impianti.
                   Prime  considerazioni  sul caso  della  Società  Edison,  cit.,  p.  259.








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