Page 488 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'INDUSTRIA ITALIANA AL SERVIZIO DEI TEDESCHI 487
centro-meridionali. Le azioni di bombardamento, ma, sopratutto, le distruzioni me-
diante mine hanno preso particolarmente di mira le nostre centrali sia idriche che
termiche; maggiormente colpite sono state le centrali idriche comprese tra la Campa-
nia e l'Emilia e le centrali termiche della Sicilia e della Toscana. Gli impianti
termici in particolar modo, oltre che delle distruzioni e dei danneggiamenti dovuti
ad azione bellica, hanno risentito della mancanza di manutenzione ... Negli impian-
ti idroelettrici, il macchinario è quello che ha subito i maggiori danni a seguito delle
distruzioni tedesche, mentre le opere idrauliche sono uscite pressoché intatte da tanta
furia di distruzione. Gli Abruzzi videro distrutta la quasi totalità dei loro impian-
ti, seguono, nell'ordine, l'Umbria, il Lazio, la Toscana, le Marche". Dopo aver
accennato alla distruzione, in seguito a bombardamenti, della centrale di
Palermo e al grave danneggiamento, dovuto alle mine tedesche, della tota-
lità degli impianti della Toscana (compresi quelli geotermici di Lardarel-
lo), la relazione concludeva sostenendo che "nell'Italia settentrionale, i lavori
di riparazione hanno permesso di riacquistare quasi integralmente la preesistente
capacità di produzione" .05)
Questa sostanziale conservazione dell'apparato produttivo delle re-
gioni più sviluppate economicamente consentì la prosecuzione, dopo 1'8
settembre, della produzione da parte dell'industria bellica, ora impegnata
nel soddisfacimento delle esigenze tedesche: se la produzione di energia
elettrica andò declinando a partire dal 1943, nell'anno successivo com-
paiono marcate differenze regionali. La produzione totale, pari a 13 750
milioni di kwh, diminuì così, rispetto al 1941, del 60 % in Italia centrale,
del 55% in quella meridionale, del 29 % in quella insulare e soltanto del
23% al nord.06>
Considerando poi l'impiego dell'energia prodotta, si arriva a una con-
ferma indiretta dell'intensità dello sforzo industriale nel 1944. Si ricava
infatti che in quest'ultimo anno gli impieghi industriali assorbirono il
4 3, 06% dell'energia totale ''erogata dalle grandi aziende, che ammonta a circa
il90 per cento dell'intero quantitativo erogato nella nazione" (40,92% nel 1942),
il riscaldamento industriale il 5,6 5% (5 ,60 % nel 1942), le industrie elet-
trochimiche il6,89 % (12,88 % nel1942) e le industrie elettrometallurgi-
che il 10,05% (15,39 % nel 1942).
(15) lvi, p. 168, anche per l'Italia centrale e meridionale e i danni alle Ferrovie dello Stato.
(16) Va poi aggiunta la quasi completa scomparsa dell'importazione dalla Svizzera, me-
diamente di 250 milioni di kwh all'anno. Va sottolineato cha a fine 1945 la produ-
zione in Italia settentrionale aveva già superato quella del 1941.
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