Page 483 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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                    In una riunione degli organi dirigenti del CLNAI del 19 maggio 1945,
               cui partecipò il ministro Gronchi, si leggono alcune osservazioni sulla pri-
               ma questione, che manifestano la gravità della frattura approfondita dal-
               l' economia  di  guerra:
                    ''Si  viene poi  a parlare  del problema  del  cordone  sanitario fra  Nord e Sud
               e ciò dà  occasione al Ministro di fare alcune dichiarazioni sulla vita economica del
               Sud per  quanto  riguarda  in  particolar  modo  l'industria.
                    Egli afferma innanzitutto che questo  'cordone sanitario' era stato da  lui stesso
               richiesto per evitare speculazioni, ma  che  la  sua esperienza fatta  a  Prato  (dopo  la
               cui liberazione si fecero gigantesche speculazioni vendendo tessuti nel Meridione e im-
               portando dal Meridione lana, tanto che vi furono parecchie {sic} individui che gua-
               dagnarono parecchie diecine di milioni al mese) lo convince che gli alleati difficilmente
               collaboreranno a questo scopo. Già il Nord ha avuto parecchie emorragie di prodotti
               finiti. Egli afferma di avere avuto segnalazione che giorni fa  26 autotreni carichi
               di tessuti, biciclette, ecc.  viaggiavano dal Nord verso il Sud. Né per difetto di comu-
               nicazioni  si poté provvedere  ad arrestarli".
                    La situazione, pur essendo complessa, consentiva conclusioni molto nette:
                    "Al Sud la liberazione del Nord desta parecchie preoccupazioni.  Si dice, infat-
               ti, che se l'industria del Nord è intatta, l'industria del Sud è gravemente danneggia-
               ta,  tanto che non ha capacità produttiva neppure del 40%; d'altro lato per l'allegra
               politica dei salari colà effettuati (un  tessitore guadagna all'incirca 320 lire al gior-
               no) i costi sono  notevolmente superiori a quelli del Nord.  Onde sorge a questo punto
               il problema di  una politica industriale tale da  impedire all'industria del Nord di
               'schiacciare l'industria del Sud'. (Alcuni membri osservano che questa politica è di
               difficilissima  realizzazione  e forse  di  non  conveniente  risoluzione per  ora)''. <6>
                    Sia  la  guerra  a  fianco  dei  tedeschi  sia  le  vicende  successive  all'otto
               settembre,  infatti,  non portarono gli  avversari  dell'Italia  a  realizzare  un
               attacco sistematico ai gangli vitali dell'economia del paese, pure studiato
               e accantonato non per l'impossibilità di  realizzarlo.m La  salvaguardia della



               (6)  Archivio lnsmli, Fondo Merzagora, b. 21 , f.  14, "Promemoria per il  Sig.  Presiden-
                  te"  (Milano,  30 aprile  1945),  relativo  alla  riunione  tenutasi  il  19  maggio  1945.
               (7)  Cfr. a questo proposito soprattutto due ottimi lavori: Marco Fini,  "Oligarchia elet-
                  trica e Resistenza di fronte al problema della difesa degli impianti. Prime considera-
                  zioni sul caso della Società Edison" (in AA.VV., Milano fra guerra e dopoguerra,  Bari,
                  De Donato, 1979) e M. Fini, Franco Giannantoni, La Resistenza più lunga. Lotta parti-
                  giana e difesa degli impianti idroelettrici in  Valtellina  1943-1 945,  Milano, SugarCo,  1984.








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