Page 481 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               si verificarono infatti perdite uniformi per settori e aree del territorio na-
               zionale,  ma,  al  contrario,  una  serie  di  distruzioni  che  contribuì  semmai
               ad approfondire gli squilibri territoriali del paese al momento del ritorno
               all'economia di pace, che colpì alcune produzioni lasciando altre pratica-
               mente indenni e che lasciò  indenne la  struttura industriale nel suo com-
               plesso,  consentendo  lo  sviluppo  postbellico  delle  esportazioni.
                    Volendo fornire altri elementi sulla questione, si può ricorrere ad un
               documento  del  CLNAI  relativo  alle  prospettive  per  la  ricostruzione  del
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               paese  redatto  nell'ottobre  del  1944.  < l
                    Il documento partiva dal calcolo del capitale nazionale distrutto e crea-
               to durante il conflitto, stimando il capitale nazionale nel  1938 pari a 700
               miliardi di lire del  1945. Gli  estensori sottolineavano come dopo l'occu-
               pazione tedesca assumesse notevole importanza la categoria "Asportazio-
               ni  di  macchine,  scorte,  mezzi  di  trasporto,  ecc.",  alle  quali  si  dovevano
               aggiungere le spese di occupazione verso gli alleati e verso i tedeschi, con
               qualche  precisazione  che  meriterebbe  di  essere  approfondita:
                    "non pare che gli alleati abbiano  esportato  materialmente,  come  hanno fatto
               i tedeschi,  beni strumentali e scorte.  Pare, però,  che abbiano acquistato azioni e beni
               immobili .
                    . .. Durante  (e  anche prima)  del conflitto  non  si  sono  avuti soltanto fenomeni
               di depauperamento del capitale nazionale ma anche fenomeni di arricchimento, per
               quanto in  misura assai più limitata.  L 'economia  bellica,  infatti,  ha richiesto  una
               rapida  ed intensa formazione  di  capitali,  di  beni  strumentali,  proprio  al fine  di
               fare fronte  alla produzione degli  speciali  beni  bellici"  (p.  18).  Va  però  tenuto
               presente che  "gran parte dell'aumento  di tale  massa di beni strumentali è stata
               provocata  da  consumi  anticipati" .

               In  conclusione
                    ''Un calcolo  esatto  in termini monetari della perdita  netta causata al nostro
               capitale nazionale dalla guerra  1939-1944 potrà essere tentato in un tempo succes-
               sivo ...  Posso  qui tentare  una prima stima  che,  con  il tempo,  si potrà  correggere  e
               perfezionare, va/endomi dell'esperienza tedesca  1914-1922. Orbene durante tale pe-
               riodo  il capitale  nazionale tedesco fu ridotto  da  300 a  135  milioni di  marchi oro
               con  una perdita pari al 4 5 %  ... ritengo  che  tale percentuale possa  essere  utilizzata
               nel nostro caso:  e siccome ad alcuni una perdita del 4 5 % è apparsa troppo  elevata,


               (2)  "Elementi economici per un 'Piano' di ricostruzione" (datato Genova, ottobre 1944),
                  in  Archivio  Insmli,  Fondo  Merzagora,  b.  16,  f.  4.








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