Page 513 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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                    A questo  primo abboccamento  programmatico,  ne  seguirono  uno  il
               12 novembre e uno decisivo il  18 novembre a cui parteciparono l'ing. Val-
               lerani della Breda, il generale Savoja e l'ing. Nardi della Fiat e il dott. Piag-
               gio, tutti accompagnati da altri responsabili delle loro aziende. Dal verbale
               di  quest'ultima  riunione  si  legge  inoltre:

               '' 4)  per la determinazione del programma di ultimazione italiano è normativa il rag-
               giungimento  di  una  ripidissima  curva  delle  commesse germaniche.  Si  è in  chiaro  su
               ciò  che  ciascuna  ditta  avrà cura  di provvedere che  l'inizio dell'esecuzione  delle  com-
               messe germaniche abbia luogo al più presto possibile valendosi all'occorrenza,  nelle se-
               zioni  occupate  a  espletare  le  commesse  germaniche, di  operai  qualificati da  istruire
               ex-novo.  Non è in alcun caso ammesso che il programma di ultimazione della fabbri-
               cazione italiana provochi perturbamenti nella  realizzazione del programma d'inizio
               e di  quello  di fabbricazione  in  serie germanico.  Qualora  simili situazioni  dovessero
               prodursi,  il programma  germanico  sarà  sempre  in  primo piano". <6S)
                    Due erano le  clausole imposte dai tedeschi:  il  decentramento e la  se-
               gretezza.

                    Per mascherare l'operazione, la  Breda venne inizialmente autorizzata
               il  22  novembre  1943  a  proseguire  la  costruzione  di  67  C.202  e  38
               Cant.Z.1 O 18  con  la  deroga  che  "gli apparecchi  costruiti eventualmente già  nel
               mese di ottobre non sono contenuti in tale distinta,  quantunque siano da  comprendere
                                                         6
               nell'offerta da presentare da parte vostra (Breda)" .< 9l  Il  2 dicembre il program-
               ma  veniva  variato,  riducendo  a  soli  28  esemplari  la  commessa  dei
               Cant.Z.10 18, ma aumentando contemporaneamente a 82 velivoli quella dei
               Macchi. La costruzione degli inutili bimotori da bombardamento appariva
               necessaria "per non licenziare immediatamente circa 2000 operai,  dato che l'afflus-
               so  delle  commesse  tedesche  non  offre  alcuna  sicurezza  agli  operai.  Secondo  il parere
               della Breda gli operai qualificati, una volta licenziati,  non sono più facilmente atteni-
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               bili",  scriveva  l'ing.  Haberstolz. < l
                    La  produzione in  grande  serie  per la  Focke-Wulf venne  iniziata  nel
               marzo del  1944, quando furono sospesi alcuni programmi italiani e venne


               (68)  Ibidem,  verbale della riunione del  18 novembre 1943. Utilizziamo la traduzione effet-
                   tuata  dai  responsabili  della  Focke-Wulf.
               (69)  Ibidem.  Così  comunicava  l'ing.  Haberstolz  alla  Breda  dopo  un  colloquio  a  Bellagio
                   tra  l'ing.  Vallerani  e  il  maggiore  Lewinski.
               (70)  Ibidem.  A tale scopo nel gennaio del 1944 veniva anche affidato alla società milanese la
                   riparazione di velivoli  italiani di preda bellica da  adattare agli standard tedeschi.  Si
                   trattava della trasformazione di  132 Breda 25, 26 Ro 41, 6 Macchi C.200 e un C.202.








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