Page 513 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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512 ANDREA CURAMI · PAOLO FERRARI
A questo primo abboccamento programmatico, ne seguirono uno il
12 novembre e uno decisivo il 18 novembre a cui parteciparono l'ing. Val-
lerani della Breda, il generale Savoja e l'ing. Nardi della Fiat e il dott. Piag-
gio, tutti accompagnati da altri responsabili delle loro aziende. Dal verbale
di quest'ultima riunione si legge inoltre:
'' 4) per la determinazione del programma di ultimazione italiano è normativa il rag-
giungimento di una ripidissima curva delle commesse germaniche. Si è in chiaro su
ciò che ciascuna ditta avrà cura di provvedere che l'inizio dell'esecuzione delle com-
messe germaniche abbia luogo al più presto possibile valendosi all'occorrenza, nelle se-
zioni occupate a espletare le commesse germaniche, di operai qualificati da istruire
ex-novo. Non è in alcun caso ammesso che il programma di ultimazione della fabbri-
cazione italiana provochi perturbamenti nella realizzazione del programma d'inizio
e di quello di fabbricazione in serie germanico. Qualora simili situazioni dovessero
prodursi, il programma germanico sarà sempre in primo piano". <6S)
Due erano le clausole imposte dai tedeschi: il decentramento e la se-
gretezza.
Per mascherare l'operazione, la Breda venne inizialmente autorizzata
il 22 novembre 1943 a proseguire la costruzione di 67 C.202 e 38
Cant.Z.1 O 18 con la deroga che "gli apparecchi costruiti eventualmente già nel
mese di ottobre non sono contenuti in tale distinta, quantunque siano da comprendere
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nell'offerta da presentare da parte vostra (Breda)" .< 9l Il 2 dicembre il program-
ma veniva variato, riducendo a soli 28 esemplari la commessa dei
Cant.Z.10 18, ma aumentando contemporaneamente a 82 velivoli quella dei
Macchi. La costruzione degli inutili bimotori da bombardamento appariva
necessaria "per non licenziare immediatamente circa 2000 operai, dato che l'afflus-
so delle commesse tedesche non offre alcuna sicurezza agli operai. Secondo il parere
della Breda gli operai qualificati, una volta licenziati, non sono più facilmente atteni-
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bili", scriveva l'ing. Haberstolz. < l
La produzione in grande serie per la Focke-Wulf venne iniziata nel
marzo del 1944, quando furono sospesi alcuni programmi italiani e venne
(68) Ibidem, verbale della riunione del 18 novembre 1943. Utilizziamo la traduzione effet-
tuata dai responsabili della Focke-Wulf.
(69) Ibidem. Così comunicava l'ing. Haberstolz alla Breda dopo un colloquio a Bellagio
tra l'ing. Vallerani e il maggiore Lewinski.
(70) Ibidem. A tale scopo nel gennaio del 1944 veniva anche affidato alla società milanese la
riparazione di velivoli italiani di preda bellica da adattare agli standard tedeschi. Si
trattava della trasformazione di 132 Breda 25, 26 Ro 41, 6 Macchi C.200 e un C.202.
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