Page 517 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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516 ANDREA CURAMI · PAOLO FERRARJ
Temendo che macchinari o materie prime cadessero in mano ai nemici,
gli uffici del partito cercarono di spostare rapidamente la maggior quantità
possibile di beni entro i territori del Reich, provvedimenti precipitosi che
impedirono ogni possibilità di organizzare in maniera ordinata il trasferi-
mento dei beni. Speer si rivolse il 14 settembre ai Gauleiter precisando che,
data l'impossibilità di un completo sgombero delle zone minacciate, "Detto
sgombero dovrà essere limitato sempre a determinate industrie, reparti di aziende e
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materie prime particolarmente importanti per la prosecuzione degli armamenti''. <7 l
Naturalmente il timore di sbarchi nemici giustificava la predisposi-
zione di misure per la distruzione di interi impianti. Così l'area della Sava,
fabbrica di alluminio del gruppo Brown-Boveri, venne minata nel timore
di uno sbarco alleato e vennero anche previste misure di sgombero (marzo
1945). Su consiglio di Speer, infatti, Hitler ordinò che venissero effettuate
distruzioni di impianti solamente nel caso di vicinanza del nemico. L' ordi-
ne prevedeva però che la scelta tra la paralizzazione e la distruzione fosse
affidata ai Gauleiter, allo scopo di scavalcare l'ostruzionismo di Speer. Nel
caso della Sava, l'intervento del governo svizzero (motivato dalla presenza
di capitali di origine elvetica nell'azienda) determinò l'interessamento del
Ministero degli Esteri tedesco.ml
Anche in precedenza si era evidenziata una analoga dinamica: nel
settembre-ottobre 1944, all'epoca cioè delle discussioni che si svolsero tra
i rappresentanti dell'industria italiana e le autorità tedesche e sulle quali
torneremo, Speer si recò con W alther Schieber presso il quartier generale
di Kesselring proponendo di distruggere gli impianti per la produzione di
polveri e munizioni, ma di paralizzare soltanto le industrie di armamenti.
Kesselring fu d'accordo e venne concordato che le distruzioni fossero sosti-
tuite dallo smontaggio di parti essenziali delle centrali elettriche. Speer no-
minò di conseguenza uno speciale incaricato economico nel quartier generale
di Kesselring. (73)
(71) Gregor Janssen, Das Ministerium Speer. Detttschlands Rustung im Krieg, Berlin-Frankfurt
a. M.-Wien, 1968. Analogamente Franco Grottanelli scriveva a Rocca 1'8 novembre
1944 a propositO di quanto avvenuto dopo 1'8 settembre: "La più parte dei macchinari,
ad opera delle Forze Armate tedesche, sono stati prelevati precipitosamente, non dico per gmto
generico di rapina ma allo scopo preciso di asportare come e più si poteva di impianti minacciati
dappresso dal nemico" (Archivio Insmli, Fondo Merzagora, b. 16, f. 13).
(72) Per la Sava, cfr. Bama (Bundesarchiv-Mi!itararchiv, Freiburg), RW4/714. Per l'ordi-
ne di Hitler: Bama, RW4/795.
(73) Gregor Janssen, Das Ministerium Speer, cit.
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