Page 587 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
P. 587
586 RODOLFO PROSIO
assalito un autocarro militare per rubare le merci trasportate. Le sentenze
furono eseguite e numerosi furono i processi per furti, ricettazione e de-
tenzione di materiali di casermaggio, beni alimentari provenienti dai ma-
gazzini delle Forze alleate, di esercizio della prostituzione fuori dei luoghi
"off limits". Nella primavera del 1944 le Corti militari si pronunciarono
nell'ambito di fatti tipicamente legati alle operazioni di guerra.
Condannarono a morte gruppi di spie e sabotatori colti sul fatto. Erano
giovani appartenenti alla X Mas 6 alla Marina della Repubblica di Salò.
A S. Maria Capua Vetere vennero fucilati in applicazione delle leggi
di guerra due diciottenni baresi tali Mario Bertoli e Gino Cancellieri, che
fuggiti nella Repubblica di Salò, arruolati in quella Marina Militare e, rin-
viati nel sud, dopo breve addestramento, furono arrestati dalla polizia mi-
litare inglese.
Altri giovani sabotatori, tali Aschieri, Palesse, Menicucci, Cantelli,
Timperi e Tedesco, arrestati in flagranza, furono processati, condannati
a morte e fucilati il 2 maggio 1944.
Ai primi di giugno vennero condannati a morte e fucilati sempre per
spionaggio e sabotaggio i militari della X Mas, tenente Aschieri, sottocapo
Brambilla, sottufficiali Donnini, Calligaro, Sebastianelli, Scarpellini, Di
Landro, marò Viviani e Bartolozzi. Poche furono le condanne a pena capi-
tale pronunciate dai tribunali alleati, i quali pur nel rispetto delle garanzie
processuali e nella ricerca diligente delle prove di colpevolezza, eseguita
anche nei giudizi militari con il rito delle domande incrociate dell'accusa
e della difesa, erano inesorabili quando dimostrata era la colpevolezza.
Limitate furono le infiltrazioni nemiche al di là delle linee di combat-
timento. Non esistette un fronte militare clandestino della Repubblica di
Salò nei territori rimasti sotto la sovranità del regno e comunque control-
lati dagli alleati.
Nei territori sottoposti all'Amministrazione militare alleata sul fini-
re del 1943 gruppuscoli di giovani, quasi tutti studenti nostalgici del fa-
scismo, organizzarono con lo stesso stile dei loro colleghi della Calabria,
ingenue congiure che peraltro erano sfociate in singole azioni imprudenti
nelle quali potevano ravvisarsi gli estremi del sabotaggio militare. Se fos-
sero comparsi davanti a un tribunale germanico sarebbero stati condan-
nati a morte. Né diversa sarebbe stata la sentenza di un tribunale militare
della Repubblica di Salò.
II-VOLUME-QUINTO_ANNO.indd 586 07/03/16 15:27

