Page 78 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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78 GIUSEPPE CONTI
comportava - come si può facilmente comprendere - un ulteriore ele-
mento di difficoltà, per le autorità italiane locali, costrette a fare i conti,
oltre a tutto il resto, con la personalità e gli umori del funzionario di tur-
no e ad augurarsi che fosse di mentalità elastica e comprensiva e, possibil-
mente, amante dell'Italia. Questa prima fase fu comunque sostanzialmente
superata grazie anche a una serie di circostanze positive, non ultima la
sostanziale benevolenza dei siciliani che non venne mai meno neppure quan-
do si resero conto che gli americani non erano in grado di mantenere le
molte promesse della loro martellante propaganda.m
Tra i cavalli di battaglia di questa propaganda vi fu l'impegno per
la defascistizzazione dello stato italiano - uno dei punti sui quali si è poi
incentrata di più l'attenzione degli storici- avviata quasi in contenpora-
nea con il governo Badoglio. Di questo problema gli alleati avevano co-
minciato a preoccuparsi già molto prima di mettere piede in Italia. Nelle
direttive date dal CCS (Combined Chiefs of Staff) ad Eisenhower in feb-
braio si parlava genericamente di arrestare i capi fascisti.
Nelle direttive operative per la Sicilia emanate alla fine di giugno si
cercava di uscire da questa genericità fornendo qualche indicazione con-
creta per raggiungere gli obiettivi che si prefiggeva l'occupazione mil~ta
re: liberare il popolo italiano dal fascismo che l'aveva condotto alla guerra
e riportare l'Italia fra le nazioni libere (art. 4). In primo luogo si prevede-
va lo scioglimento e l'eliminazione dell'apparato fascista: il Partito fasci-
sta, la Milizia, le organizzazioni giovanili, e la rimozione di tutto il personale
dal vertice fino ai segretari locali. Inoltre era posta fuori legge la dottrina
fascista e ogni forma di propaganda fascista (art. 6). Erano inoltre annul-
late tutte le leggi razziali (art.8). L'articolo 7 faceva un significativo riferi-
mento alla necessità di arrestare i criminali di guerra, un argomento che
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stava molto a cuore agli alleati.< l
I punti ora esaminati, saranno ribaditi in più occasioni dagli alleati
nelle direttive riguardanti l'Italia. In primo luogo nell'armistizio lungo che
negli articoli 29, 30 e 31 ricordava al governo italiano che Mussolini e
tutti i capi fascisti dovevano essere arrestati e consegnati alle Nazioni Unite,
che tutte le organizzazioni fasciste dovevano essere smantellate, che tutte
(7) H.L. Coles-A.K. Weinberg, op. cit., p. 189.
(8) Cfr. H. L. Coles-A. K. Weinberg, op. cit., p. 160-1 e nota a p. 177; Aga Rossi, La
politica degli alleati, cit., p. 92-93.
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