Page 128 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               il gusto per la vacua retorica propagandista. Inoltre la presenza di Musso-
               lini,  nonostante i tentativi di  celare i rapporti tra Cione e Gargnano, in-
               combeva sull'attività del Raggruppamento, ed era una presenza visibile.
               "Si tratta di gente" avrebbe detto cinicamente Mussolini a Rahn il 31 marzo,
               riferendosi agli uomini del Raggruppamento "che anche se ha voluto fare
               una manovra alibista, è fatalmente compromessa al pari dei fascisti" .<39)
               A quel punto non aveva  più senso  utilizzare quella  "camera di decanta-
               zione"  come  una sorta  di  legazione  del  Duce  presso  l'Antifascismo  e  il
               CLNAI. Scoperto il mandante, tanto valeva che il mandante aprisse le trat-
               tative  direttamente,  senza  più intermediari.
                   L'ultimo tentativo di  Mussolini di  utilizzare una delle tante sigle di
               quella  nebulosa gravitante tra il CLNAI e la R.S.I.  nei giorni immediata-
               mente precedenti  all'insurrezione si  ebbe il  6  aprile con  i  contatti  presi
               con la ''Lega dei Consigli Rivoluzionari'' di Germinale Concordia. ''I pro-
               motori della Lega" avrebbe scritto Silvestri negli appunti dei colloqui avuti
               con il Duce "basano appunto le loro  speranze di  successo della loro ini-
               ziativa sulla  certezza che le  masse,  accese da una parola d'ordine rivolu-
               zionaria,  sapranno  ribellarsi  a  direttive  e  a  imposizioni  effettivamente
               controrivoluzionarie".< 40 > Il  tentativo  di  passare  i  poteri  a  quella  strana
               organizzazione politica priva di  reali  collegamenti  con il  CLNAI ed ani-
               mata da un personaggio proclamatosi "comunista libertario" fallì,  a cau-
               sa  dell'inconsistenza  dell'organizzazione  del  "piccolo Lenin".
                   Trasferitosi a  Milano,  il Duce iniziò a  condurre trattative in prima
               persona, appoggiandosi al giornalista socialista Carlo Silvestri. Mussolini
               e Silvestri  tentarono di  rompere il  CLNAI,  escludendo i rapporti con le
               componenti moderate (liberali, democristiani e demolaburisti) e i comu-
                                                                     4
               nisti,  considerati  dalla  svolta  di  Salerno  alleati  ai  primi.< ll  Il  22  aprile

               (39)  Ibidem,  p.  324.
               (40)  Gloria  Gabrielli,  cit.,  p.  309.
               (41)  Si  veda a  questo  proposito una  nota  della  "Corrispondenza Repubblicana"  del  3
                   gennaio  1945  dal titolo  "Palmiro,  ovverosia  il  paladino della  corona",  attribuita
                   a Benito Mussolini: Leggendo quanto sopra, taluno di voi, o lettori, si domanderà:
                   ma come,  i partiti monarchici sono quattro? Finora se  ne conoscevano tre,  e cioè
                   il clericale, illiberale, il democratico (De Gasperi, Soleri, Ruini). E qual' è il quarto?
                   Rispondiamo:  il  quarto è  il  partito  comunista  italiano,  del  quale  si  è  assai  poco
                   democraticamente autoproclamato 'capo' Palmiro Togliatti, vicepresidente del Con-
                   siglio della regia luogotenenza, nonché, ormai, paladino sceso in campo per la con-
                   servazione  e la  difesa  delle  patrie,  monarchiche  nonché  savoine  istituzioni  (Note
                   della 'Corrispondenza Repubblicana', in: Opera omnia di Benito Mussolini, vol. XXXII,
                   cit.,  p.  444).








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