Page 133 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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LE FORMAZIONI PARTIGIANE ALLA LIBERAZIONE
VIRGILIO ILARI
La rimozione storiografica della guerra partigiana
A prescindere da isolati contributi storiografici, tra i quali spiccano
quelli di Pietro Secchia e Filippo Frassati (cfr. in particolare Storia della
Resistenza, Roma, 1965, II, 819-32, 855-69 e 897-910) è innegabile che
dalla storiografia sulla Resistenza italiana traspaia una generale tendenza
a rimuoverne o marginalizzarne gli aspetti propriamente militari, e a sot-
tolinearne piuttosto quelli etici, politici e sociali. In effetti appare singola-
re che gli aspetti tecnico-militari della Resistenza siano assai meno conosciuti
e analizzati di aspetti forse ancor più importanti, ma certamente meno
vistosi e altrettanto difficili da studiare, come quelli diplomatici, economico-
finanziari e giuridici. Da tale lacuna non va esente neppure la stessa sto-
riografia di impronta azionista, benché, tra i Partiti del CLN, quello d'A-
zione fosse notoriamente il più incline a una concezione "militarista" della
lotta contro il nazifascismo.
Si aggiunga che la stessa storiografia militare ufficiale, mentre ha me-
ticolosamente documentato ogni aspetto e vicenda anche marginale del con-
tributo dato dalle Forze regolari alla campagna d'Italia - condotta dagli
Alleati senza consultazione alcuna dello Stato Maggiore italiano - ha si-
nora appena sfiorato la trattazione della guerra partigiana, che fu invece
diretta dalla futura classe dirigente nazionale in relativa autonomia dagli
Alleati. E semmai lo ha fatto esclusivamente nell'intento autodifensivo di
rendere noto il contributo dello Stato Maggiore o dei militari di carriera
passati alla guerriglia quasi sempre senza ordini e di propria iniziativa.
A mezzo secolo da quegli eventi, il ministero della Difesa italiano non ha
infatti ancora prodotto una analisi propriamente storico-militare della cam-
pagna d'Italia e della guerra partigiana nei suoi aspetti tecnico-operativi,
logistici, ordinativi e geografici.
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