Page 135 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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LE FORMAZIONI PARTIGIANE ALLA LIBERAZIONE 127
a sottolineare le responsabilità politiche della Germania nazista nei
confronti del preteso "tradimento" sabaudo (cfr. Erich Kuby, Gerhard
Schreiber), quella italiana (esemplata nell'importante saggio "azionista"
di Claudio Pavone) sembra ormai aver smarrito persino il più remoto so-
spetto che la guerra partigiana non sia stata solo "civile" e contingente
tra due modi di concepire la nazione italiana, ma per lo meno anche, se
non soprattutto, una vera e propria guerra "geopolitica" tra nemici seco-
lari. E che non fosse fatta soltanto di reciproche esecuzioni e rappresaglie
"fratricide" ma anche di vere e proprie operazioni di guerriglia e contro-
guerriglia valutabili in termini di risultati militari.
Se, nonostante decine di migliaia di pubblicazioni e milioni di docu-
menti non siamo ancora in grado di conoscere con ragionevole appros-
simazione quanti furono e soprattutto cosa fecero e quanto incisero effet-
tivamente i partigiani, è solo perché non ci siamo dati la pena di costruire
una griglia interpretativa attraverso la quale analizzare i dati in modo og-
gettivo. E non c'era neanche bisogno di inventarne di originali o partico-
larmente complicate. Bastava applicare i criteri definiti dalla scienza e
storiografia militari per l'analisi della guerriglia e controguerriglia. Del
resto analisi tecniche della guerra partigiana italiana furono condotte non
solo durante la guerra, ma anche e soprattutto dopo, a scopo di controin-
sorgenza anticomunista, avvalendosi della consulenza dei partigiani bian-
chi e azzurri.
Questa relazione richiama ed espone uno di questi dati, e cioè nume-
ro, tipologia, dislocazione e inquadramento delle Divisioni e Brigate par-
tigiane preesistenti o costituite all'atto dell'Insurrezione del25 aprile 1945,
analizzandolo per ambito geografico ed affiliazione politica. Per ragioni
di spazio ho dovuto omettere nella presente versione l'indicazione dei co-
mandanti e commissari politici, la data di costituzione e le indicazioni (del
resto frammentarie e non sempre del tutto attendibili) sulla forza e le per-
dite di ciascuna formazione, nonché le relative referenze bibliografiche.
I dati esposti negli allegati e riepilogati nelle tabelle riassuntive non sono
certamente inediti, benché dispersi in una miriade di pubblicazioni, non
sempre del tutto precise o affidabili. Ho ritenuto opportuno riunirli, rica-
vandoli in particolar modo da un Elenco delle formazioni partigiane all'atto
della smobilitazione, a carattere non ufficiale, cortesemente segnalatomi da
Alfonso Bartolini, direttore del quindicinale dell' ANPI Patria indipendente,
che ho poi sottoposto a riscontri e verifiche sia con la cartina pubblicata
da Roberto Battaglia (Storia della Resistenza italiana, Einaudi, Torino, 1964,
p. 528), sia, per quanto mi è stato sinora possibile, con la letteratura sue-
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