Page 137 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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LE FORMAZIONI PARTIGIANE ALLA LIBERAZIONE 129
Secondo il "censimento" delle formazioni partigiane fatto da Gior-
gio Bocca, al 30 aprile 1944 esse avrebbero contato solo 13 000 combat-
tenti, di cui 9000 al Nord e 4000 nell'Italia Centrale: il 46% garibaldini,
quasi il 28% autonomi, il 21% giellini e il 5% cattolici (Osoppo e Fiam-
me Verdi). Soltanto aggiungendovi "gli ausiliari, i riservisti, gli stretti col-
laboratori, le staffette, i gappisti e sappisti, si può arrivare - scrive Bocca
- alla cifra di 20-2 5 mila che risulta dai documenti del CVL".
In una Nota per Allen Dulles in data 8 maggio 1944 Parri arrivava
a stime leggermente superiori (11-13 mila partigiani 8010 in Alta Italia),
mentre lo "Specchio della suddivisione in zone delle forze partigiane nella
primavera 1944" (negli Atti del Comando Generale del CVL, Roma, 1946,
p. 94-105) stimava i combattenti in 30-33 000, di cui 29 000 in Alta Ita-
lia. Un documento del Comando Generale delle Garibaldi ("Dati organiz-
zativi ed effettivi" al 15 maggio 1944) favoleggiava di 100 620 "gari-
baldini", di Divisioni (come la Piemonte Lanfranco) di 5800 uomini e
Brigate (come la 6a Valsesia) di 4120; cifre che non si potevano certo rag-
giungere neppure includendovi i "gruppi di difesa di operai e contadini
già armati e inquadrati" e neppure i "gruppi di difesa della donna" . Pa-
radossalmente a questa sopravvalutazione si univa lo Stato Maggiore del-
l'Esercito repubblicano (ENR), il quale nella "Situazione ribelli alla data
15.6.1944" ne segnalava 82 000 in sole cinque Regioni, con un aumento
di ben 27 000 rispetto al mese precedente. Anche includendovi, come fa-
ceva il documento, i partigiani sloveni e croati della Venezia Giulia, la
valutazione era del tutto esagerata.
Si deve tener conto poi che nel mese di maggio aveva inciso sul reclu-
tamento partigiano l'amnistia concessa con decreto 18 aprile 1944 n. 145,
ai partigiani, e poi anche ai renitenti e disertori che si fossero presentati
entro il 29 maggio. Secondo la stampa della R.S.I. al 31 maggio si erano
presentati 44 145 partigiani, renitenti e disertori. Probabilmente l'aliquo-
ta maggiore era costituita dagli appartenenti alle due ultime categorie: ma
l'amnistia limitò sensibilmente quello che fino ad allora era stato il princi-
pale fattore del reclutamento partigiano. Ciononostante è indubbio che
proprio a partire da giugno gli effettivi della guerriglia cominciarono a
crescere in proporzione geometrica. Il citato documento dell'ENR denun-
ciava un incremento del 50 per cento al mese: e la proporzione, a diffe-
renza delle cifre assolute avanzate, può essere considerata attendibile. Il
documento sosteneva che il fattore principale era stato il richiamo delle
classi 1920, 1921 e 1926, che aveva diffuso il terrore di essere assegnati
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