Page 207 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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IL PROBLEMA DELL'ORDINE PUBBLICO 199
Ciò implicava un essenziale stretto collegamento tra il Comando di
stanza Alleato e le autorità militari e civili italiane locali.
Se l'aiuto veniva concesso, le prime truppe da impiegare sarebbero
state quelle italiane che si fossero trovate ad essere sotto il comando del-
l' Accantonamento del Distretto Alleato.
Dovunque si fosse reso necessario che le truppe alleate appoggiasse-
ro le autorità italiane, tutte le truppe italiane all'uopo impegnate sarebbe-
ro passate sotto il comando del Comandante dell'Accantonamento del
Distretto Alleato. Si precisava che in tutti i casi in cui le truppe alleate
o italiane fossero state impegnate per domare sommosse civili, non si sa-
rebbe dovuto far uso di fumo, né di gas lacrimogeni, né di sostanze chimi-
che di qualsiasi natura.
Si concludeva ricordando che: "è nostro strettissimo dovere quello
di assicurare nel modo più assoluto l'ordine pubblico senza ricorrere alle
truppe alleate".
Nel Nord man mano che le città capoluogo di provincia venivano
liberate (Asti, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Torino, Novara,
Vercelli), si insediavano assumendone i relativi poteri i Comitati di Libe-
razione Nazionale, i quali d'intesa con i partigiani adottavano le più ur-
genti misure per il mantenimento dell'ordine pubblico e di altri compiti
di polizia. Di pari passo anche i Comandi territoriali dell'Arma si riorga-
nizzavano organicamente occupando, ove possibile, le vecchie caserme già
sedi dei reparti della Benemerita. Nel mese di luglio 1945 furono riorga-
nizzati gran parte dei Battaglioni Mobili che avevano come compito spe-
cifico quellÒ del mantenimento dell'ordine pubblico in ausilio ai reparti
territoriali: tra i più importanti ricordiamo, quello di Milano, Genova,
Napoli, Torino, Firenze, Bologna, Lazio, Tre Venezie e Bari.
È molto difficile ancora oggi a distanza di 50 anni da quei tragici
eventi fare una disamina di tutti quegli episodi che al lettore di questo
ultimissimo scorcio di secolo sembra quasi impossibile che si siano potuti
verificare e con tale violenza. Lungi quindi da parte mia il dare un giudi-
zio di valore su singoli eventi, mi limiterò a fare il cronista dei più salienti
fatti riguardanti l'Ordine Pubblico di quell'anno tenendo sempre presen-
te le particolarissime situazioni nelle quali essi avvennero.
Spesso la concitazione degli eventi, il disordine generale politico, so-
ciale ed economico del peculiare momento storico, la mancata o parziale
ricostruzione delle Forze dell'Ordine con il ripristino dei loro pieni poteri
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