Page 223 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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l  SOLDATI  DELLA  R.S.I.  E LA  LORO  SORTE                      215

                  58%  per diserzioni (56 000 uomini, ma in altra parte il documento
                  fa  ascendere  i  disertori  a  60 000);
                  32% per scioglimento di enti e reparti a seguito dell'avanzata alleata
                  verso  il  Nord Italia  (31 000  uomini);
                  3%  per  cause  belliche  (3100  morti,  feriti,  dispersi);
                  7%  per  malattie (6000  uomini).
                   Rileviamo che tali perdite, fino al mese di maggio, per il 90%  furo-
               no  dovute  alle  diserzioni,  scemate  poi  a  dicembre  al  58%.
                   In totale, l'esercito repubblicano aveva contato, come forza massima
               in Italia e all'estero, subendo svariate oscillazioni, 419 000 uomini, di cui
               al dicembre 1944 ne risultavano presenti 249 000. Le  complessive perdi-
               te  subite,  di  l 70 000  uomini,  venivano  ripartite  nel  seguente  modo:
                  40 000  per l'offensiva  alleata  in  Italia;
                  40 000  per l'offensiva  alleata  in  Francia;
                  20 000  per  il  ripiegamento  tedesco  nei  Balcani;
                  60 000  per  diserzioni;
                  10 000  per  cause  varie.

                   Le  cifre indicate trovano conforto, almeno nella parte relativa al re-
               clutamento attraverso la leva in Italia, in un documento prodotto dal Co-
               mando Supremo-Ufficio Informazioni, che analizzando il gettito delle classi
               di leva deduceva che la R.S.I. poteva reclutare 250/300 000 militari, escluse
               le  provincie  di  Bolzano,  Trento  e  Belluno,  che  avrebbero  fornito  circa
               20 000  uomini  direttamente  all'esercito  tedesco.<3l
                   Volendo trarre qualche indicazione significativa, è possibile afferma-
               re che al gennaio 1945 l'esercito repubblicano era composto grosso modo
               da un 40%  tratto  dalla leva,  da un 40%  di  reparti  che erano rimasti a
               fianco  dei tedeschi e di volontari collaborazionisti, da un 20%  tratto da-
               gli  internati che avevano accettato di aderire alla R.S.I.  Non è possibile,
               al momento, fare  indagini e ricavare statistiche minute di altro tipo;  per
               esempio, sapere quanti aderirono, fra  i reparti e i singoli rimasti all'este-
               ro, per convinzione o per costrizioni; e quanti internati cedettero più alle
               durissime condizioni di vita dei campi di concentramento, che all'ideolo-
               gia  proposta  dalla  propaganda  svolta  nei  campi.



               (3)  A.U.S.S.M.E.,  fondo  I  3,  busta  182/6.








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