Page 227 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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I SOLDATI DELLA R.S.I. E LA LORO SORTE 219
dedicati al bombardamento dell'asilo di Gorla, al nemico profanatore di
chiese e stupratore di donne.
La sorte
Il destino, cui sarebbero andati incontro soldati e combattenti repub-
blicani, incominciò a delinearsi nel 1944, quando le autorità politico-militari
alleate e italiane incominciarono a interrogarsi su come considerare i pri-
gionieri delle unità della R.S.I. che essi andavano catturando.
Il primo problema da affrontare scaturì da una richiesta avanzata
alla R. Legazione d'Italia a Berna: i tedeschi attendevano di conoscere quale
sarebbe stato l'atteggiamento italiano e alleato nei confronti dei prigionie-
ri repubblicani, prima di stabilire il proprio verso i prigionieri del Regno
del Sud. Era chiaro che un trattamento duro verso i repubblicani si sareb-
be ritorto sui prigionieri in mano tedesca.
Il Ministero degli Affari Esteri sollevava subito la questione che una
risposta diretta e ufficiale avrebbe fatto scaturire, come conseguenza, il
riconoscimento giuridico dell'entità statale per la quale i soldati repubbli-
cani combattevano, ovvero della R.S.I.
Fu pertanto concordato di far pervenire, alla Croce Rossa Interna-
zionale, l'assicurazione che da parte italiana vi sarebbe stata la più as-
soluta osservanza delle leggi internazionali. Un generico impegno che i
repubblicani sarebbero stati comunque considerati prigionieri di guerra.
Allo stesso tempo, gli Esteri ed i Dicasteri militari concordarono di
tenere la stessa linea di condotta anche verso gli alleati; ancor più, di chie-
dere la consegna dei prigionieri repubblicani, dando assicurazione che,
almeno al momento, non sarebbero state applicate nei loro confronti rigi-
de sanzioni.
Intanto, gli alleati catturavano i primi repubblicani e li richiudevano
nel campo P.O.W. n. 325 di Aversa.
Nella diatriba si inseriva l'Alto Commissario per i prigionieri di guer-
ra, generale Pietro Gazzera, il quale, esprimendo il proprio parere al ri-
guardo, faceva presente che:
i militari repubblicani catturati in combattimento dovevano essere trat-
tati da prigionieri di guerra con le più ampie garanzie;
gli alleati dovevano tenerli separati da prigionieri tedeschi e da quelli
italiani catturati prima dell'8 settembre;
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