Page 256 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               loro erano i veri rappresentanti della volontà del popolo" e negavano per-
               ciò la fiducia a Bonomi "in quanto designato dal Luogotenente che a loro
               giudizio  non  contava  nulla".
                   Ancora ad Alfredo Pizzoni dobbiamo nondimeno il ritratto sintetico
               dei dirigenti politici del CLNAI,  speculari ai  ministri del governo Bono-
               mi: Sandra Pertini, "figura di piccolo tribuna da comizio, anche se bene-
               merito per i lunghi anni sofferti in prigione"; Emilio Sereni, "insinèero";
               Luigi Longa,  "gelido"; Leo Valiani, corrivo ad eccessi di metodi e di lin-
               guaggio malgrado l'indubbia intelligenza e sensibilità e che finì per "acco-
               dare  il  PdA agli  altri  due  partiti  di  sinistra";  e  infine  Ferruccio  Parri,
               " sempre chiuso, tenebroso e malfidente" e che si avviò a trattare la  posi-
               zione del CLNAI e del CVL a cospetto degli anglo-americani benché non
               capisse una  parola  d'inglese,  ovvero  la  lingua  nella  quale  venne  redatto
               l'accordo di riconoscimento del CLNAI e degli organismi a esso collegati
               da  parte  del  SACMED  (Supreme  Allied  Commander  Mediterranean)
               e, conseguentemente, da parte del governo nazionale italiano, improntato
               al principio della "più completa cooperazione militare(. .. ) fra gli elemen-
               ti che svolgono attività nel movimento della resistenza"  e il Supremo Co-
               mando Alleato,  anche ai  fini  della  salvaguardia delle  risorse economiche
               del territorio ancora occupato e del massimo sforzo per mantenere la leg-
               ge e l'ordine "quando il  nemico si  ritirerà dal territorio da esso  occupa-
               to": concetti rafforzati nella lettera del generale Maitland Wilson al CLNAI,
               incardinata sulla soddisfazione per la  nomina di Valenti (Raffaele Cador-
               na) al comando del Corpo Volontari della Libertà e dei "signori Maurizio
               e Gallo" (Parri e Longa) a "vicecomandanti congiunti" (7 dicembre 1944)
               e  che  presupponeva  (ed  esigeva)  una  condotta  leale  da  parte  dei  "con-
               traenti''.
                   Malgrado  tali  accordi  - cui  il  CLNAI  si  sentì  vincolato  in  misura
               corrispondente alla  sensazione  di  esservi  stato  costretto  dalla  situazione
               determinata  dal  "proclama  Alexander", ovvero  dal  supposto  "disimpe-
               gno" anglo-americano nell'inverno 1944-45 nei confronti della guerra par-
               tigiana - , non solo  nelle regioni già liberate il dibattito sulle prospettive
               politiche  postbelliche  tornò  ad avere  la  meglio  su  ogni  altro  aspetto  del
               conflitto in corso. Una spinta in tal senso venne dal congresso del Partito
               d'Azione,  tenuto  a  Cosenza  ( 4-7  agosto  1944).  Esso  ripropose  al  centro
               della disputa le questioni - tanto nodali quanto inattuali, sia perché non
               gradite agli anglo-americani, sia perché destinate a divaricare i partiti del
               CLN- della forma dello Stato e del rapporto fra governo centrale e nuova
               ''democrazia''.








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